Serie A

Motta non sbaglia nulla e la Juventus apre con un tris. Ma questo Como non è un banco di prova

Esultanza Juventus -Foto Jonathan Moscrop/Sportimage

Alla fine termina con un netto 3-0, proprio come nel 2022 e nel 2023 sotto la gestione Allegri: il risultato non cambia e la Juventus apre il proprio campionato per il terzo anno consecutivo con un tris nel solco della recentissima tradizione, ma questa volta cominciano a intravedersi segnali di rivoluzione. Dopo un precampionato claudicante, Thiago Motta apre in modo convincente, si prende alcune responsabilità e non sbaglia nessuna scelta, anche se il Como visto questa sera non può essere considerato un vero banco di prova, visto che i ragazzi di Fabregas, tornati dopo diverso tempo nella massima serie, pagano forse un po’ di emozione e fanno sostanzialmente da sparring partner ai bianconeri rivoluzionati nel gioco, nell’atteggiamento e soprattutto negli interpreti.

Ad aprire le danze, infatti, è il classe 2004 Samuel Mbangula, gettato nella mischia a sorpresa dall’ex regista della Nazionale e subito protagonista con un gran gol e poi con un assist nel finale, lui che di sicuro non avrebbe mai potuto immaginare un esordio migliore di questo con una maglia così pesante e allo Stadium. Potrebbe essere già la prima cartuccia di Motta: lancia un ventenne con naturalezza, all’esordio, si prende il rischio e viene subito ripagato. E nessuno potrà fiatare su Federico Chiesa fuori rosa, almeno non stasera. Poi, dopo tentativi di gestione ma sempre propositivi, c’è il raddoppio con Weah, uno degli oggetti in parte misteriosi dello scorso anno, che però nel segnare si fa anche male e deve lasciare spazio a un altro giovane canterano come Savona nella ripresa.

L’ingresso dell’ex Next Gen spinge avanti Cambiaso, che è il protagonista assoluto nel finale con un grandissimo gol che chiude i giochi, per la verità già ampiamente blindati in virtù di una rivale, la formazione lombarda, mai davvero pericolosa e sempre in affanno. Il secondo tempo è caratterizzato anche dal gol annullato a Vlahovic per un fuorigioco millimetrico a inizio azione, dal secondo palo colpito dal serbo che poi nel recupero ha una grande chance ma viene ipnotizzato dal quarantaduenne Pepe Reina. Il digiuno del centravanti potrebbe essere l’unica pecca di una serata che trasuda di ottimismo: Yildiz con la dieci non sbaglia mai le giocate, Thuram è già perno del centrocampo, Douglas Luiz entra nel finale (sorprendente la sua esclusione, così come quella di Danilo) e in pochi minuti è già nel vivo del gioco, dietro non si rischia nulla.

Anche il 3-0 all’Udinese dell’esordio del 20 agosto 2023, un anno fa domani, era stato accolto molto positivamente: quella Juventus allegriana giocò un bel calcio e stupì tutti, poi una volta entrati nel girone di ritorno quel disastroso filotto di risultati che ha riscritto la storia di una stagione salvata solo in parte dalla burrascosa vittoria della Coppa Italia. E’ un monito per Motta e per tutto l’ambiente bianconero (e a parti invertite anche per il ricco Como che deve sicuramente puntellare la rosa e trovare maggior personalità): una partita non racconta nulla e Verona e Roma potranno dire qualcosa di più su una Juventus che si può per ora giudicare, parzialmente, come promettente.

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