Sono finite le Olimpiadi di Parigi 2024, ma non le polemiche che le hanno accompagnate. Come riporta il Times, il giudice kazako di boxe Alisher Altayev è stato sospeso prima degli incontri che assegnavano le medaglie dei tornei di pugilato. Come spiega il quotidiano britannico, la decisione è stata assunta dopo che il giudice è stato identificato come ad “elevato rischio di corruzione” dal professor Richard McLaren, esperto del Cio in materia di integrità sportiva, già noto per il rapporto sul doping in Russia. Altayev era uno dei cinque giudici designati per l’incontro dei 57kg femminili tra la cinese Xu Zichun e l’azzurra Irma Testa, che vide sfumare proprio in quell’occasione il sogno olimpico: la 26enne di Torre Annunziata perse 3-2 e Altayev assegnò due 10-9 alla cinese e un 10-9 all’italiana.
Il direttore tecnico Emanuele Renzini aveva commentato in maniera dura il verdetto: “Purtroppo, l’incompetenza di due giudici nel primo round e di uno nel secondo, ha portato a tenere il match aperto nella terza ripresa che invece doveva essere chiuso. La vittoria è stata schiacciante nelle prime due riprese e ha fatto sì che lei arrivasse stanca alla terza per il grande lavoro fatto, non riuscendo ad accumulare punti per dire di avere il match dalla sua. Questa è incompetenza e inadeguatezza di giudici non sufficientemente formati per un Torneo così importante”. Come è noto il Comitato olimpico internazionale ha organizzato il torneo di boxe con una commissione interna, la Paris Boxing Unit, dopo che l’Iba, la Federazione Mondiale del pugilato, è stata disconosciuta dallo stesso Cio. Come riporta sempre il Times, anche Yermek Suiyenish, giudice originario sempre del Kazakistan, è stato rimosso dalla squadra di arbitri a metà delle competizioni.