All’età di 20 anni ha già un palmares mitologico: Sofia Raffaeli, prima italiana nella storia a vincere un oro nel concorso individuale ai Mondiali di ritmica, è adesso anche la prima individualista azzurra a mettersi al collo una medaglia alle Olimpiadi nella ginnastica dei piccoli attrezzi. A Parigi 2024 la fuoriclasse della Fabriano conquista il bronzo (136.300) nell’unica finale a cinque cerchi della storia con due azzurre sul giro completo. Con lei, sulla pedana della Chapelle Arena, c’è Milena Baldassarri (fino a ieri miglior individualista di sempre per l’Italia ai Giochi Olimpici col 6° posto a Tokyo), che chiude in ottava posizione (129.700). Medaglia d’oro per la tedesca Darja Varfolomeev (142.850), che sale sul gradino più alto del podio olimpico dopo aver vinto un anno fa il titolo mondiale a Valencia, mentre la bulgara Boryana Kaleyn (140.600) conquista l’argento.
Un capolavoro di Sofia. Ma anche della ginnastica italiana che, aspettando la finale delle Farfalle di domani, si gode la quarta medaglia parigina, dopo i successi nell’artistica (l’oro di Alice D’Amato alla trave, il bronzo nella stessa finale di Manila Esposito e l’argento delle Fate nella gara a squadre). Un bronzo che nasce da lontano, ma che arriva al termine di un percorso ricco anche di difficoltà. Nella ‘bolla’ magica di Fabriano Raffaeli ha saputo gestire una separazione complicata come quella dalla sua storica allenatrice, Julieta Cantaluppi. Sotto la guida di Claudia Mancinelli, Sofia, come del resto Baldassarri, è riuscita a costruire al meglio esercizi di grande valore e a lavorare anche psicologicamente sulla reazione mentale alle imprecisioni. Ieri, nelle qualificazioni, non se ne erano viste, al punto che la 20enne è riuscita a chiudere al primo posto provvisorio.
Oggi però la giornata in pedana di Sofia non è iniziata nel migliore dei modi. Giovedì aveva collezionato 35.700 al cerchio, mentre oggi in finale raccoglie qualcosa in meno: il 35.250 le permette comunque di essere una delle quattro ginnaste a superare il 35 dopo la prima rotazione. Come lei la cinese Zilu Wang, mentre Varfolomeev (36.300) e Kaleyn (35.850) lanciano subito un segnale forte alle concorrenti. La tedesca – che ieri aveva commesso qualche sbavatura, in particolare al cerchio – stavolta è impeccabile. E se Kaleyn alla palla si spinge fino a 36.450, la campionessa del mondo in carica fa addirittura meglio con 36.500. La “notte più buia” – come recita la canzone ‘Rescue’ che ha accompagnato la sua esibizione al cerchio – della finale di Sofia Raffaeli è invece un errore alla palla, che di fatto compromette i sogni d’oro e d’argento della campionessa azzurra. Una piccola perdita su un rischio abbassa il punteggio a 32.900 e relega Sofia al quarto posto provvisorio a metà gara, alle spalle anche dell’altra tedesca (Germania unica insieme all’Italia ad avere due individualiste in finale) Margarita Kolosov (68.750).
Alla vigilia di Parigi 2024 Sofia aveva rivelato di aver lavorato su come reagire mentalmente in caso di imprecisioni. Il lavoro si vede. Sulle note di ‘Dark Mirror’, con le clavette, Raffaeli piazza un 35.600 che un ricorso successivo trasforma in 35.900. Cambia poco per i primi due gradini del podio, visto che Varfolomeev non si schioda dai livelli stellari della sua finale (36.350) e Kaleyn mantiene un margine rassicurante (34.550), ma è sufficiente per il sorpasso su Kolosov al terzo posto prima del nastro. Le incognite nell’esercizio più insidioso non mancano. Kaleyn le supera bene (33.750) e piange di gioia. È lei la grande sorpresa visto che alla vigilia dei Giochi la bulgara più quotata era Stiliana Nikolova, eliminata a sorpresa nelle qualificazioni. Anche l’ucraina Taisiia Onofriichuk – quarta in qualificazione e protagonista di un errore a cerchio e palla – chiude nel modo giusto (32.950) una gara compromessa in partenza. Non trema – e questa no, non è una sorpresa – Darja Varfolomeev: il suo nastro vale 33.700 e l’oro. A chiudere la finale è proprio Raffaeli: un piccolo errore c’è, ma il suo esercizio sulle note di ‘Vesoul’ vale 32.250. Il totale recita 136.300. Basta e avanza per salire sul terzo gradino del podio, con la consapevolezza che il margine per fare meglio c’è ancora. Buona gara anche per Milena Baldassarri, che si conferma nell’élite mondiale della ginnastica ritmica: solo in quattro fanno meglio di lei alla palla (33.150). Prima ancora un 32.600 al cerchio, poi un 32.500 alle clavette e infine il 31.450 al nastro per il totale di 129.700. Applausi. Con la testa già rivolta alle Farfalle.
La classifica finale
- Darja Varfolomeev (Ger) 142.850
- Boryana Kaleyn (Bul) 140.600
- Sofia Raffaeli (Ita) 136.300
- Margarita Kolosov (Ger) 135.250
- Daria Atamanov (Isr) 133.850
- Ekaterina Vedeneeva (Slo) 131.900
- Zilu Wang (Chn) 131.550
- Milena Baldassarri (Ita) 129.700
- Taisiia Onofriichuk (Ukr) 128.400
- Barbara Domingos (Bra) 123.100