Olimpiadi Parigi 2024

Parigi 2024, Binaghi si commuove: “Azzurri superiori anche a chi doveva difenderli e non l’ha fatto”

Sara Errani e Jasmine Paolini - Foto Ferraro/CONI

Il presidente della Federtennis Angelo Binaghi ha parlato al termine del match di doppio femminile che ha visto le azzurre Errani e Paolini conquistare una meravigliosa medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi 2024: “Nel tennis ha vinto l’Italia con due medaglie, un oro e un bronzo che vale come un oro. Noi che siamo arrivati fin qui senza Sinner e Berrettini, siamo la nazione più forte al mondo, per quattro anni ci hanno detto che eravamo dei fenomeni perché eravamo arrivati decimi nel medagliere, noi invece siamo primi. Un risultato clamoroso“. Il numero uno della Fitp ha aggiunto: “Il bronzo di Lorenzo vale oro, poi bravissima Jasmine e chi la ha assistita, ma queste sono le olimpiadi di due colossi, Djokovic e Sara Errani, oggi hanno entrambi completato il grande slam d’oro, con queste imprese“.

Binaghi poi ha proseguito: “Lo sport è galantuomo, anche il tennis, che ha reso a Sara Errani quello che qualcuno le aveva tolto malauguratamente. Io credo che anche nel caso di Sara vada fatto un monumento alla famiglia noi le siamo stati sempre vicini. Noi siamo come elefanti, non ci dimentichiamo niente, nel bene e nel male“. Il presidente Fitp, commosso, ha continuato: “I nostri ragazzi sono tutti straordinari, ce li invidiano in tutto il mondo. Sono stati superiori a tutti quanti, anche a chi doveva difenderli e non lo ha fatto quando ne avevano bisogno. Ora pensiamo agli Us Open, ci arriveremo al completo, per noi sarà il torneo più importante. Siamo noi ora la Spagna dei vecchi tempi“.

Infine una piccola polemica: “Supertennis trasmetterà in chiaro tutto il torneo Us Open, ma è uno scandalo che in Italia il tennis in chiaro non sia tutelato, Parlamento e Governo ci aiutino in questa battaglia. Gli italiani vorrebbero vedere ogni settimana il tennis in chiaro, combatteremo perché il tennis diventi sempre più popolare, perché non riaccada quello che è successo trenta anni fa“.

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