Pochi record del mondo nel nuoto alle Olimpiadi di Parigi 2024, ma il livello degli atleti non c’entra: colpa della piscina de La Defense Arena, che è lenta. Ma cosa vuol dire che una piscina è lenta? Ad occhi inesperti potrebbe sembrare una piscina come tante altre, ma ci sono alcuni aspetti che non aiutano i nuotatoti e proprio per questo ai Giochi Olimpici sono arrivati solamente tre record del mondo: Pan Zhanle nei 100 stile libero, Bobby Finke nei 1500 metri stile libero e la staffetta degli Stati Uniti nella 4×100 mista femminile. La principale colpevole della “lentezza” della vasca è la profondità. La piscina è stata, infatti, costruita nell’arena che ospita la squadra francese di rugby Racing 92: il vantaggio è il numero di spettatori (15 mila i posti a sedere), ma di contro lo spazio a disposizione per la piscina non era molto ed è dunque stata costruita con una profondità di 2,20 metri. Questo soddisfa il regolamento della federazione internazionale di nuoto (il minimo richiesto è 2 metri), ma è meno dei 3 metri considerati ottimali affinché si riduca l’impatto delle onde senza precludere agli atleti di vedere bene il fondo così da tenere la linea nera come punto di riferimento.
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Oltre alla profondità, influisce sul ritmo anche la temperatura (deve essere compresa tra i 25° ed i 28° C, non troppo fredda ma neanche troppo calda). Anche gli scoli per l’acqua devono essere abbastanza grandi da poter assorbire l’effetto delle onde che colpiscono i bordi della vasca, in modo da non rallentare gli atleti che nuotano nelle corsie esterne, che verrebbero colpiti da maggiori turbolenze. Per questo motivo, così da garantire maggiore equità, alle Olimpiadi le due corsie esterne non vengono utilizzate.