Olimpiadi Parigi 2024

Volley Parigi 2024, De Giorgi: “Concreti, Polonia favorita ma credo nei miei ragazzi”

Fefé De Giorgi
Fefé De Giorgi, Italvolley Italia volley maschile - Foto Alessandro Catellani/IPA Sport

La nazionale italiana di volley maschile vola in testa al girone ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. L’Italia di Ferdinando De Giorgi ha battuto in tre set l’innocuo Egitto e sale a sei punti a punteggio pieno. Ora il 3 agosto la sfida con la Polonia per il primato. Ecco le parole del commissario tecnico degli azzurri: “C’era una difficoltà sull’adattamento all’orario. Ci siamo alzati alle 5 di mattina per prepararci. Non era facile dare continuità al nostro gioco in una partita del genere. Abbiamo giocato un match concreto. Squadre come l’Egitto vanno tenute sotto controllo, infatti nel finale c’è stato un sussulto con la spinta del pubblico. Adesso forse staccheremo un giorno visto che giocheremo il 3 agosto la prossima partita. Le indicazioni che arrivano da queste partite le analizzeremo nei prossimi allenamenti”.

Sulla Polonia: “La forza della Polonia è la lunghezza del roster e per questo sono i favoriti. Hanno giocatori con esperienza internazionale. Io dei miei ragazzi non mi lamento, anche se abbiamo meno varietà della Polonia. Spero ci sottovalutino da questo punto di vista. Sono sicuro che i ragazzi si faranno trovare pronti”.

Sui pochi cambi: “Sono contrario al turnover alle Olimpiadi. In competizioni del genere le prove si fanno in allenamento. Se ci fosse stato bisogno li avrei fatti entrare. Giochiamo ogni due o tre giorni e i titolari hanno bisogno di continuità. Chi gioca meno è stato premiato con le finali di VNL. Alle Olimpiadi non possiamo rischiare di complicarci la vita. Se ci saranno le opportunità darò fiducia a tutti”

Italia sempre ai quarti delle Olimpiadi dal 1992: “Il movimento della pallavolo maschile va valorizzato. Dal 1992 siamo sempre ai quarti. Questi risultati danno sostanza al nostro movimento, che è sempre in miglioramento. Poi ogni tanto arrivano buoni risultati altre volte no. Nello sport è difficile rimanere costantemente tra i migliori”.

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