Lucia Bronzetti è l’unica italiana ancora in corsa al torneo Wta di Palermo 2024. La tennista riminese ha chiuso oltre le due di notte il match di primo turno contro la francese Elsa Jacquemot, battendola in tre set col punteggio di 7-5 3-6 6-3 dopo due ore e ventisei minuti di gioco ricchi di saliscendi. L’azzurra, dopo un convincente primo set in cui più volte prende del margine per poi chiudere sul 7-5 evitando il tie-break, nel secondo set subisce il ritorno della francese. La numero 70 al mondo, però, trova energie e alza il livello nel set decisivo, e così tornerà in campo nella serata di giovedì contro la rumena Cristian, testa di serie numero 7 del tabellone.
Nel primo set, dopo due servizi tenuti senza patemi d’animo da entrambe, Bronzetti ha una chance per il break nel quinto gioco e la sfrutta alla grande. C’è però la reazione di Jacquemot dopo il cambio campo: la riminese ha qualche difficoltà al servizio e perde la battuta a trenta. Ma il servizio non fa più la differenza per la francese e c’è il nuovo break dell’azzurra, che stavolta consolida. E nel decimo gioco, ci sono due palle set non sfruttate in risposta per l’azzurra, entrambe ai vantaggi, con Jacquemot che ritrova consistenza al servizio e si salva. Scambi molto lunghi caratterizzano tutto il primo set, tra i più spettacolari quello che vale il 15-15 delicatissimo in favore della riminese nel game in cui serve per il set. L’occasione è ghiotta, ma l’azzurra si smarrisce un po’ e offre anche la palla del controbreak con un doppio fallo, subito sfruttata dalla francese che dunque si riporta on serve. Dura poco: Bronzetti in risposta sa far male e con un game da applausi, in particolare impreziosito da due vincenti che lasciano sul posto la transalpina, arriva ancora un break, che la proietta al cambio campo a servire ancora una volta per il primo set. E ancora una volta, è 30-40 per Jacquemot, che si guadagna una palla del controbreak e dunque del tie-break, annullata però dalla romagnola. Ai vantaggi eccezionale recupero di Bronzetti su una palla corta della rivale ed è così che arriva il terzo set point, il primo al servizio, ben sfruttato dall’italiana che dopo 55 minuti porta a casa il primo set.
Buon avvio anche nel secondo set per l’azzurra, capace di tenere la battuta a zero con autorità nel primo turno al servizio. Pasticcia invece Lucia in risposta nel terzo game quando sul 30-30 a rete ha una volée semplicissima che manda invece out. Ai vantaggi, a ogni modo, la riminese si procura una palla break e con una risposta profondissima sulla seconda spenta di Jacquemot strappa il servizio alla francese conducendo così di un set e di un break. Il quarto game è però complesso per l’italiana, che perde l’inerzia negli scambi e finisce per combinare un disastro ai vantaggi, con due reti che gridano vendetta e che riportano on serve la Jacquemot, capace di sistemare subito le cose col controbreak. A trenta tiene la battuta la francese e mette il musetto avanti, il momento negativo della Bronzetti prosegue con un nuovo break subito, questa volta a quindici e con un body language preoccupante dell’azzurra, che aveva appena chiesto un MTO. Ma i confini nel tennis femminile sono molto sottili e all’improvviso Bronzetti si procura due palle del controbreak, entrambe annullate da Jacquemot. Ai vantaggi, con un vincente in lungolinea, l’italiana ha la terza chance di rimettere tutto a posto nel secondo set e la francese ancora rintuzza, riuscendo poi ad allungare sul 5-2. Continuano le difficoltà al servizio per Bronzetti, che nell’ottavo gioco deve alzare il livello per sistemare le cose dal 15-30 ed evitare di uscire subito dal set. Jacquemot serve a quel punto per trascinare tutto al terzo e in virtù degli errori di misura della rivale in risposta ci riesce a zero.
Nel terzo set l’inerzia sembra a quel punto in favore della francese, che invece subisce il ritorno della riminese. Arrivano infatti subito due break consecutivi in favore dell’azzurra, che nel mezzo però subisce il controbreak ed è dunque avanti di un solo break, più che sufficiente per condurre con la soglia psicologica dei tre game di vantaggio, che manda evidentemente in crisi la Jacquemot, fino ad allora molto convinta dei propri mezzi e quasi infastidita di non essere supportata dallo strenuo pubblico del centrale, che può invece esultare per la Bronzetti: due palle match non sfruttate in risposta, ma poco importa, perché nel nono gioco l’italiana non ha alcun problema a chiudere i giochi e andare a dormire stanca ma soddisfatta: è l’unica a rappresentare l’Italia nel secondo torneo femminile del Bel Paese per importanza.
TREVISAN ILLUDE, POI IL BLACKOUT
Martina Trevisan parte bene, vince il primo set in cui ha messo in mostra il tennis migliore, poi un blackout in tutti i sensi, sul campo prima e nel suo gioco poi, finendo per uscire di scena ancora una volta già al primo turno del torneo Wta di Palermo, questa volta per mano di Arantxa Rus, testa di serie numero cinque del tabellone. Avanti di un set sul Centrale del Country Time Club, la toscana subisce il ritorno dell’olandese nel secondo set in cui deve inseguire, poi dopo un’ora di sospensione per problemi alla corrente elettrica, è la sua rivale a spadroneggiare: prima trascina tutto al terzo set non perdendo la lucidità al rientro in campo, poi nel parziale decisivo è un monologo per il punteggio definitivo di 6-7(4), 6-4 6-2 dopo tre ore e 11 minuti di gioco.
Trevisan parte come meglio non potrebbe e strappa subito il servizio alla Rus, entrando negli scambi con aggressività e trovando un paio di vincenti che lasciano sul posto l’olandese. Il tentativo di reazione della rivale arriva puntuale, ma Martina serve con la dovuta attenzione e concede due punti al servizio, poi si sblocca anche Rus e si cambia campo sul 2-1 per l’azzurra. Il nastro tradisce Trevisan e nel quarto game si va ai vantaggi, con una palla del controbreak per l’olandese, che ne approfitta subito e riporta in parità il punteggio, non senza un pizzico di scoramento per la toscana. La numero 5 del tabellone, alla sesta partecipazione sui campi del Country Time Club e già vincitrice nel doppio nell’edizione del 2020, non ingrana comunque al servizio e Trevisan incide prima con la volée in discesa a rete, quindi con due lungolinea implacabili: 15-40 e ci sono due nuove palle break. La prima è annullata alla grande dalla Rus, la seconda invece è quella buona in virtù di un errore dell’olandese, e così la fiorentina si riporta nuovamente avanti di un break. Dovendo però partire sotto 0-30 al cambio campo: la tennista oranje è estremamente aggressiva in risposta, ma imprecisa e così Martina, tra gli applausi scroscianti del pubblico, piazza quattro punti in fila e si porta sul 4-2 venendo fuori da un pericoloso passaggio a vuoto. Rus bene al servizio nel settimo game, tenuto a quindici e chiuso con un bel diagonale che lambisce il gesso, poi con palle nuove Trevisan fa nuovamente sotto 0-30, stavolta con un imperdonabile errore in volée mandata a mezza rete. Stavolta le palle del controbreak arrivano e sono due, ma Trevisan è una lottatrice vera e le annulla entrambe, guadagnandosi subito anche una palla game ai vantaggi, in cui Rus però alza ulteriormente il livello procurandosi con una grande accelerazione in cross una ulteriore opportunità per sistemare le cose nel punteggio. Trevisan la annulla, e ne annulla anche una quarta, sempre andando a pizzicare la linea alla sinistra di Rus, che ha una quinta palla controbreak e stavolta è lei a cestinarla malamente con una palla corta in back scellerata in corridoio. E’ un game infinito: il servizio di Martina cala vistosamente e per Rus ci sono anche la sesta e la settima palla del controbreak, l’esito è però sempre lo stesso e si torna sul 40-40 in un balletto che pare irrisolvibile. Trevisan serve bene e torna ad avere la palla del 5-3, risolvendo con la palla corta il gioco più lungo del set. Un clamoroso errore in volée dell’olandese apre il nono game, poi però quattro punti in fila della Rus con Trevisan che avrebbe potuto fare qualcosina in più nell’ultimo scambio. In ogni caso, l’azzurra al cambio campo serve per il set, ma viene trascinata ai vantaggi dall’olandese che annulla una palla set, mentre la seconda è frutto di un ace di Martina, ma si ritorna sul 40-40 e la Rus torna ad avere una palla del controbreak, stavolta sfruttandola e portando a sorpresa per come stava andando il parziale sul 5-5. La giocatrice allenata dal figlio del presidente del circolo, in ogni caso, continua a essere molto imprecisa in punti invece sulla carta agevoli e l’undicesimo game si apre ancora con lo 0-30. Rus reagisce e trova quattro punti in fila grazie ai quali per la prima volta in tutto il match è avanti nel punteggio. In campo aperto, dopo essersi difesa bene, l’olandese trova il punto del 15 pari, poi Trevisan alza i giri del motore e scende a rete sulla prima portandosi sul 40-15 e quindi, dopo un’ora e dieci minuti, raggiungendo l’avversaria ai vantaggi. Entrambe servono molto bene una volta giunte nel momento clou e si gira sul 3-3, le due mancine danno vita a un duello anche di nervi e Trevisan è la prima a trovare il minibreak, potendo così servire, come nel decimo game, per il set sul 6-4. Rus non molla nulla e così la seconda opportunità per Martina è in risposta: la riga aiuta l’azzurra, che poi trova il punto del 7-5 e dunque del primo set.
Toilet break per l’azzurra e si riparte per il secondo set, che però per l’ex numero uno d’Italia inizia nel peggiore dei modi, con un break subito a zero inaspettato quanto preoccupante. La reazione è immediata: c’è subito la palla del controbreak per l’italiana, annullata da Rus nonostante la seconda, poi però ai vantaggi la spunta l’olandese, avanti così 2-0. E di lì a poco, le cose si mettono ancora peggio per Martina: finisce sotto 15-40, Rus anche un po’ fortunata con un nastro benevolo, l’azzurra le annulla entrambe alla grande. Poi riga eccezionale di Trevisan che ha la palla dell’1-2, quella per restare aggrappata al secondo set, ma riparte il braccio di ferro ai vantaggi. E c’è un punto eccezionale di Trevisan: le due lottano, Rus salva una palla corta in modo incredibile, ma l’azzurra tira fuori dal cilindro un lungolinea che mostra anche la sua elasticità e poi si prende un game che le consente di non alzare subito bandiera bianca. Rus tiene per due volte di fila la battuta, lo stesso fa anche Trevisan, che però nel settimo game deve risolverla ai vantaggi risalendo da 0-30. E nell’ottavo gioco, ecco la grande chance di Martina: attacco in lungolinea devastante, 15-40 e due palle del controbreak, entrambe annullate, molto bene, da Rus, che dà sfoggio di potenza e precisione. Ai vantaggi, Trevisan è ancora una volta aggressiva e determinata, prende il sopravvento dello scambio e trova un’altra palla break, che l’olandese annulla con l’ace. Ennesimo game fiume, Rus lo risolve trovando due buone prime e sale sul 5-3. Il nono game si complica per l’azzurra, avanti 40-0, con un doppio fallo che vale il 40-30 e che viene poi sistemato con una bella prima che frutta il 5-4. Al cambio di campo, Rus serve per trascinare quella che potrebbe a quel punto essere una delle partite più lunghe a livello Wta dell’anno al terzo set, ma succede l’imponderabile. Un calo di tensione interessa la zona del circolo e c’è da fare i conti con oltre un’ora di stop, con le giocatrici rimandate negli spogliatoi. Non appena rientrano, dopo 2 ore e 27 minuti di gioco Rus non si scompone e tiene la battuta a trenta vincendo il secondo set e trascinando tutto al terzo.
Trevisan riparte al servizio nel set decisivo e le cose si mettono malissimo: avanti 40-0 commette alcuni errori, tra cui un doppio fallo, e poi subisce il break dopo i cinque punti consecutivi della Rus, che come nel secondo set apre strappando subito il servizio alla rivale e poi si porta sul 2-0 tenendo la battuta a quindici, da segnalare lo splendido tocco di volo e di fino conclusivo in risposta alla palla corta di Trevisan. Che continua a balbettare al servizio: sbaglia il più comodo degli smash spedendo fuori di un metro, poi deve servire delle seconde, troppo scariche, ed è 0-40 con tre palle per il 3-0 pesante dell’olandese, che sfrutta già la prima chance per chiudere di fatto i giochi. Rus, ormai, non sbaglia più nulla: tiene la battuta facilmente, poi costringe una Trevisan demoralizzata ai vantaggi, capace comunque di sbloccarsi nel punteggio. Ma il divario tra le due contendenti è ormai enorme e incolmabile, Rus tiene la battuta a quindici e non consente voli pindarici all’azzurra, che dopo aver conservato il servizio, deve poi arrendersi nel game successivo.
ERRANI GUADAGNA CINQUE GAME IN UN ANNO
Il Centrale del Country ha poi atteso in serata la veterana Sara Errani, giunta alla quindicesima partecipazione al torneo di Palermo, che ha già vinto in due occasioni, nel 2008 e 2012, che nello sfortunatissimo accoppiamento del primo turno ha pescato la numero uno del tabellone e detentrice del titolo, la numero 8 al mondo Qinwen Zheng, astro nascente del tennis e ormai affermata tra i principali talenti del circuito. E la favorita per rivincere il torneo non perdona: 6-3 6-2 il punteggio finale dopo un’ora e tredici minuti di gioco contro l’azzurra, che comunque esce a testa alta e con pochi rimpianti contro una delle giocatrici più forti in circolazione.
Lo scorso anno le due giocatrici si erano già affrontate: fu una caporetto per Errani, che perse con il primo doppio 6-0 6-0 della sua carriera contro una giocatrice all’epoca emergente. A distanza di 365 giorni, l’esito in sostanza è lo stesso, la vittoria in due set dell’asiatica, ma non di certo la forma, visto che la bolognese, che fra dieci giorni sarà impegnata nel torneo di doppio alle Olimpiadi, ha ceduto soltanto per 6-3 nel primo set, con anche un controbreak dopo aver perso subito il servizio. Dopo aver tenuto la battuta nel game inaugurale, Zheng sorprende Errani che raccoglie poco, come di consueto, col servizio. Il break immediato, però, non scompone la giocatrice emiliana, capace di rispondere con vigore e di trovare l’immediato controbreak, infiammando il Centrale. C’è però da fare i conti con l’esuberanza e la violenza dei colpi della cinese: nel quarto game arriva il nuovo break e su questo si giocano gli equilibri del parziale, visto che sia Zheng che Errani a quel punto non vanno più in difficoltà nei loro turni di battuta per il 6-3 che fa calare il sipario sul primo set. Nel secondo set Errani parte bene e per la prima volta è avanti nel punteggio dopo aver tenuto la battuta a trenta, poi trascina ai vantaggi la sua rivale, che alterna grandi colpi, tra cui un ace interno, a errori grossolani di misura. Ma il punto del 40-40 è un capolavoro difensivo di Sarita, anche se poi la Zheng alza il livello e tiene la battuta. Un passante straordinario della numero 8 al mondo è il preludio a un game chiave: la campionessa in carica capisce che è il momento di colpire e piazza il break a trenta. Il dritto della cinese viaggia spedito e con la sua qualità Errani rintuzza, senza però mai poter trovare continuità. Il break viene confermato al servizio dalla Zheng, che poi sfrutta un nastro maledetto e la sua aggressività sulla seconda per apparecchiarsi la tavola al doppio break. Errani non ha intenzione di arrendersi, ma viene portata ai vantaggi e lì concede una palla break, subito sfruttata da Zheng che accumula un vantaggio ormai incolmabile. Nel settimo gioco Errani va nuovamente sotto 0-30, ma due errori a rete di Zheng riportano tutto in parità e si va poi ai vantaggi. Clamoroso l’errore della cinese in campo aperto, e così l’azzurra porta da zero a cinque i game ottenuti nel giro di un anno, visto che al cambio campo l’asiatica è poi implacabile nel chiudere i giochi.