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Wimbledon 2024: Musetti non si ferma più, Fritz ko ed è prima semifinale Slam

Lorenzo Musetti Wimbledon
Lorenzo Musetti - Foto PA Wire/PA Images / IPA

Dopo Jasmine Paolini, l’Italia piazza un altro semifinalista a Wimbledon. Lorenzo Musetti per la prima volta in carriera è tra i migliori quattro in una prova dello Slam e lo fa con la vittoria al quinto su Taylor Fritz: 3-6 7-6(5) 6-2 3-6 6-1 lo score che promuove il 22enne di Carrara. Ora ci sarà Novak Djokovic, sette volte campione dei Championships, sul palcoscenico del Centre Court.

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LA CRONACA DEL MATCH – Inizio ben augurante per l’azzurro, che parte aggressivo in risposta e si procura subito due palle break nel primo game. Fritz però è bravo a salvarsi facendo affidamento sul servizio, e alla prima occasione utile trova lui il break: sfrutta due errori gravi di Musetti col dritto in avanzamento e con il back difensivo e si porta sul 3-1. Lo statunitense sistema le cose al servizio e non concede più nulla al suo avversario, chiudendo il set in maniera agevole sul punteggio di 6-3.

Anche il secondo set non inizia certo al meglio, visto che Musetti cede la battuta in apertura dopo aver mancato quattro palle dell’1-0. La reazione del carrarino però è immediata, visto che nel secondo game arriva subito il controbreak favorito anche da due errori gratuiti di Fritz con il dritto. Aumentano esponenzialmente gli errori dello statunitense, mentre Musetti con il passare dei minuti entra sempre più in partita. Il toscano conquista un altro break nell’ottavo game, andando a servire per il set sul 5-3, ma accusa la pressione e incappa in un brutto turno di battuta. Sfortunato per un doppio fallo che non c’era sullo 0-30, ma alla fine Fritz con due gran punti riporta con merito il set in equilibrio e salva anche un set point nel nono game. Si va così al tiebreak, dove Musetti gioca un gran tennis allungando sul 4-1 e andando a chiudere sul 7-5 al terzo set point.

Ed è nel terzo set che Lorenzo porta ulteriormente all’esasperazione ‘tennistica’ il suo avversario. Lo statunitense perde sempre più sicurezza in spinta con i colpi da fondo, di punti rapidi al servizio ne arrivano pochi ed è subito costretto a rincorrere sul 2-0. Musetti continua ad addormentare lo scambio con back corti e con poco peso, Fritz capitola nuovamente sul 3-1 concedendo addirittura un secondo break a zero. Per l’azzurro è quindi poco più che una formalità incamerare la frazione sul 6-2, non prima di aver regalato un altro dei suoi punti ‘da highlights’: difesa, attacco, drop e chiusura con passante stretto al volo che strappa applausi al pubblico del Court 1.

Il quarto set vede un Fritz costretto ad alzare la qualità delle proprie accelerazioni da fondo campo ed è il primo a procurarsi una chance in risposta. Nel quarto gioco, però, Musetti cancella una palla break con la combinazione drop e lob (sulla riga) e impatta sul 2-2 con due servizi vincenti, tornando a scaricare la pressione sulle spalle del numero 12 al mondo. E infatti, Taylor va a un passo dal tracollo scivolando sullo 0-40. Ma nel momento di massimo pericolo, Fritz ne esce con tre vincenti, cancella una quarta opportunità ai vantaggi e tiene il comando nel punteggio. Come spesso accade in questi frangenti, da un possibile match avviato alla conclusione si passa a un incontro che ha ancora molto da dire: sul 4-3 lo statunitense aggredisce con la risposta ed è perfetto col suo servizio. 6-3 e si va avanti.

Il Musetti visto nelle ultime settimane, però, è rodato anche sulle lunghe distanze. Con due ace inizia in vantaggio il quinto parziale, Fritz sciupa due palle dell’1-1 e torna in balia dell’azzurro, che dal 40-40 infila un filotto di 12 punti a 1, uno più bello dell’altro per volare sul 4-0. L’inerme Taylor può solo evitare il bagel, rischia la beffa con una scivolata sul punto che porta a due match point l’avversario, ma si rialza e alza bandiera bianca sull’ultimo servizio vincente di un meraviglioso Musetti. E l’Italia tennistica, che aveva aspettato 61 anni un semifinalista a Wimbledon dopo Pietrangeli, vede aggiungersi Musetti a Berrettini e Sinner nel giro di tre stagioni. Una dolcissima abitudine.

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