Serie A

Monza, Nesta si presenta: “Ho lavorato tanto per arrivare in Serie A”

Alessandro Nesta, ReggianA
Alessandro Nesta, Reggiana - Foto Gabriele Siri / IPA Sport / IPA

Il Monza ha presentato Alessandro Nesta come nuovo allenatore. L’ex tecnico della Reggiana si è presentato in conferenza stampa, partendo dal suo rapporto con l’ad Galliani: “Per me significa molto, è la prima volta che faccio la Serie A da allenatore, ho lavorato tanto per essere qui e spero di arrivarci preparato. Lavorare con Galliani è un piacere ma anche una responsabilità, che sento doppia. Ho visto il centro sportivo e vedo la mano del presidente Berlusconi, che ha lasciato qualcosa di importante ovunque è passato“.

Sulla rosa: “Ci sono tanti giocatori di talento, poi ci sono i giovani con cui c’è più gusto allenare, ma il Monza è fatto di un gruppo di esperti e di bravi giovani. Non ho chiesto nulla, so che Galliani farà di tutto per mettere la squadra nelle migliori condizioni. Abbiamo parlato di cosa potremmo migliorare, ma faremo in base alle nostre possibilità“. E ancora: “Io voglio portare il mio modo di essere, sono sempre stato la stessa persona e penso di essere una brava persona, chi ha seguito il Milan lo sa. Spero che da domani si parli del mio futuro e del mio presente, non del mio passato anche perché purtroppo non posso più giocare“.

Sulle sue ispirazioni, Nesta ha dichiarato: “Sulla gestione, come sul cercare di tirare fuori il meglio dai giocatori, prendo spunto da Ancelotti, da Eriksson, da Zeman: tutte persone che mi hanno trattato bene e hanno tirato fuori il meglio da me per questo. Io ho imparato questo da questi allenatori: mi hanno capito nei momenti difficili e spero di portare lo stesso approccio anche qui“. Infine sul gap tra Serie A e B: “Credo che la Serie B sia cresciuta tantissimo. Le proprietà straniere hanno portato tanti soldi, io l’ho fatta anni fa e il livello era diverso. L’anno scorso avevamo giovani molto interessanti alla Reggiana, abbiamo rimandato alla Fiorentina, al Genoa o al Sassuolo giocatori pronti. La B forma, sta ai procuratori e ai ragazzi di avere un po’ di umiltà, andare in B per un anno e farsi le ossa per giocarsi in A“.

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