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Casini: “Emendamento Mulè? Una Lega Serie A più autonoma sarebbe un bene per tutti”

Lorenzo Casini
Lorenzo Casini - Foto LiveMedia/Ettore Griffoni

“L’emendamento di Mulé avvierebbe finalmente un percorso di riequilibrio del sistema. Sarebbe riconosciuto un giusto ruolo al settore professionistico, con benefici per tutto il movimento di base, come la valorizzazione dei giovani e la tutela dei territori. Siamo lieti dell’attenzione che hanno scelto di dare a questo tema il governo, con il ministro Abodi, e il Parlamento, in Senato con l’indagine conoscitiva che ci ha visto in audizione, e ora alla Camera con quest’emendamento di maggioranza”. Queste le parole del presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, intervistato dal Corriere della Sera: “La Serie A, oltre a contribuire allo stato con 1 miliardo di euro annuo in carico fiscale, versa per legge ogni anno a tutto il movimento il 10 per cento dei propri introiti da diritti audiovisivi, ossia 130 milioni di euro, di cui 13 milioni di euro sono destinati direttamente alla Federazione. La mutualità è un bene, sia chiaro, e nessuno vuole ridurla, ma avere organi federali dove la serie A non ha alcun peso è irragionevole”.

E ancora: “In caso di approvazione dell’emendamento, non trarrebbero beneficio solo i club ricchi della Serie A? Ma no. In Federazione il settore professionistico di A e di B è sottorappresentato negli organi. Ciò ha portato spesso a decisioni non equilibrate sulla valorizzazione dei giovani, sulla tutela dei vivai o anche sul calcio femminile. È stata la Serie A, per esempio, a voler riformare il campionato Primavera inserendo un obbligo di numero minimo di calciatori convocabili per la Nazionale. Un giusto equilibrio dentro gli organi federali, senza mortificare le componenti che alimentano l’intero sistema, ha sempre avuto il solo scopo di migliorare la democrazia e il funzionamento della Figc”.

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