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Fase a gironi Euro 2024, i top e i flop: Mikautadze capocannoniere e sorpresa, Kante e Pepe ancora in forma

Georges Mikautadze
Georges Mikautadze - Foto Revierfoto ddp / IPA

Vanno in archivio le partite della fase a gironi di Euro 2024. Ora si parte il 29 giugno con gli ottavi di finale alle 18 proprio con Svizzera-Italia, seguita alle 21 da Germania-Danimarca. Il 30 sarà la volta di Inghilterra-Slovacchia alle 18. Alle 21 spazio alla Spagna contro la sorpresa Georgia. Il primo luglio alle 18 Francia-Belgio, e alle 21 Portogallo-Slovenia. Infine, il 2 luglio in programma Romania-Olanda alle 18 e Austria-Turchia alle 21. Intanto, andiamo a rivedere i top delle sedici qualificate. E i flop delle nazionali eliminate.

TOP

GEORGES MIKAUTADZE (GEORGIA)

Che fosse bravo era noto. Che fosse così bravo invece molti appassionati lo hanno scoperto solo in questa fase a gironi. Georges Mikautadze è il capocannoniere di Euro 2024 con tre gol, due su rigore, incluso il penalty che ieri ha chiuso i giochi in Georgia-Portogallo 2-0. Per lui anche l’assist per Kvaratskhelia in occasione dell’1-0. Fin qui, con Kane sotto tono, Lewandowski e Vlahovic eliminati e con Scamacca e Lukaku a secco, è lui a portare in alto il nome dei centravanti.

GIANLUIGI DONNARUMMA (ITALIA)

Decisivo in tutte e tre le partite. Contro l’Albania ha negato la rete a Manaj allo scadere. Contro la Spagna ha evitato la goleada ed è stato ‘battuto’ solo da Calafiori. Un rigore parato e altri miracoli contro la Croazia. Ad Euro 2020 è stato eletto miglior calciatore del torneo. Sembra essere l’unico ad aver mantenuto quel livello.

JAMAL MUSIALA (GERMANIA)

È nella categoria degli alieni con Mbappè, Vinicius e Bellingham o il suo livello è più vicino a quello degli ‘umani’ Foden e Saka? Quel che è certo è che il fuoriclasse del Bayern Monaco, nazionale inglese, ora fantasista della Germania, ha preso seriamente quest’Europeo casalingo. Migliore in campo nella partita contro la Scozia. Due i gol per lui nella fase a gironi. Candidato protagonista.

CHRISTOPH BAUMGARTNER (AUSTRIA)

Non è più una sorpresa, o almeno non lo è in nazionale visto che ha segnato 6 gol nelle ultime 8 partite con l’Austria. Ralf Rangnick gli ha affidato un ruolo di primo piano e lui ha ripagato la fiducia con prestazioni di alto livello. Intelligenza di gioco sopraffina.

WOUT FAES (BELGIO)

Sì è tutto vero, il Belgio segna poco. Ma allo stesso tempo se ha subìto una sola rete in tre partite, il merito è soprattutto del suo centrale difensivo che ieri contro l’Ucraina ha annullato completamente i suoi avversari. La gestione dell’uno contro uno con Dovbyk al 74′ è da far vedere nelle scuole calcio.

MORTEN HJULMAND (DANIMARCA)

Pantaleo Corvino lo ha pagato 100.000 euro per portarlo a Lecce e lo ha rivenduto per circa 20 milioni. Ora ne vale il doppio: lotta, segna dalla distanza, è pulito nell’impostazione. Ha tutto per giocare in un top club. Unica pecca: il giallo che lo costringerà a saltare l’ottavo con la Danimarca.

MICHEL AEBISCHER (SVIZZERA)

Tre partite, un gol e un assist. Nella gara che ha dato la qualificazione agli elvetici, lui è stato decisivo. Il blocco Bologna funziona (bene anche Ndoye e Freuler) e lui fin qui è protagonista

KYLE WALKER (INGHILTERRA)

Se non è una caccia al meno peggio, il merito è solo il suo. Il più costante, forse il più decisivo visto che la rete di Kane contro la Danimarca l’ha praticamente inventata lui con una gran progressione in area sulla destra. È il leader, aspettando le star.

STANISLAV LOBOTKA (SLOVACCHIA)

Tre partite, due volte MVP. L’esperienza a Napoli di Francesco Calzona è stata fallimentare, ma se ha contribuito a consolidare l’intesa col regista allora i tifosi slovacchi possono esultare. La nazionale del Ct italiano sa interpretare più fasi di gioco. E il merito è del suo metronomo.

NICO WILLIAMS (SPAGNA)

Non ha segnato e non ha servito assist. Ma la prestazione contro l’Italia non è passata inosservata. Lui e Fabian Ruiz i migliori.

N’GOLO KANTE (FRANCIA)

L’Europeo dell’ex Leicester sembra una missione imposta dall’Arabia Saudita per sfatare luoghi comuni sulla Saudi League. Ritmi rallentati? A 33 anni corre ancora per tre. In una Francia che è andata in gol con un’autorete e un rigore, il protagonista fin qui è un gregario.

PEPE (PORTOGALLO)

A 41 anni è ancora indispensabile. La Georgia ringrazia per il turn over difensivo.

JAKA BIJOL (SLOVENIA)

Si è già messo in luce in Serie A. Il centrale dell’Udinese conferma di essere all’altezza dei grandi palcoscenici.

RAZVAN MARIN (ROMANIA)

Due gol e sempre al centro del gioco. Il centrocampista di proprietà del Cagliari tra le sorprese del torneo

BARIS ALPER YILMAZ (TURCHIA) 

La prestazione contro la Repubblica Ceca è stata superlativa. E non ha sfigurato nemmeno nelle altre due partite. Gli manca il gol, ma se gioca così Montella ha un tesoro.

CODY GAKPO (OLANDA)

Poche note positive per i Paesi Bassi. Uno dei pochi a salvarsi è l’attaccante del Liverpool: due gol, ma anche qualche sbavatura. Tra le big, la nazionale di Koeman è tra le più in ombra.

FLOP

MILOS KERKEZ (UNGHERIA) 

Ex Milan, reduce da una grande stagione col Bournemouth. È uno dei migliori insieme a Szoboszlai nella nazionale di Rossi, ma non è riuscito ad incidere.

JOHN MCGINN (SCOZIA)

Tra i più attesi della Tartan Army. Non è una trascinatore nell’Aston Villa, ma è comunque reduce da una stagione in cui ha sfiorato la doppia cifra. La sua esperienza in Germania però è da dimenticare.

MARCELO BROZOVIC (CROAZIA)

Tra i peggiori nelle prime due partite. Un po’ meglio contro l’Italia. Ma il suo Europeo è da 5 o addirittura meno.

ARMANDO BROJA (ALBANIA)

Zero gol all’Europeo dopo una stagione da due reti. Il Chelsea cerca per lui una destinazione, ma dal grave infortunio del dicembre 2022 non si è ancora ripreso.

SERGEJ MILINKOVIC-SAVIC (SERBIA)

Male, malissimo. Come tanti suoi compagni, ma il suo caso è eclatante: due panchine su tre. Nella gara decisiva è entrato solo all’87’ e ha sprecato una palla interessante dal limite. Dov’è finito quel centrocampista che alla Lazio sapeva fare tutto e tutto bene?

JAKUB KIWIOR (POLONIA)

Exploit internazionale rimandato. Male come gli altri, da lui forse ci si aspettava un po’ di più.

ANDRIJ LUNIN (UCRAINA) 

Prima il forfait in finale di Champions. Poi l’esordio da incubo con la Romania e la maglia da titolare persa. In poche settimane ha guastato una buonissima stagione.

ANTONIN BARAK (REPUBBLICA CECA)

Sua l’espulsione più veloce della storia degli Europei. Doppio giallo in 20 minuti nella partita più importante: inaccettabile.

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