A volte per svoltare una stagione basta un torneo. Nel caso di Lorenzo Musetti una superficie, quella più inaspettata: l’erba. Dopo la semifinale raggiunta la scorsa settimana a Stoccarda, l’azzurro è riuscito a fare persino meglio nell’Atp 500 del Queen’s, qualificandosi per l’atto conclusivo e diventando appena il terzo italiano di sempre dopo Tieleman e Berrettini e riuscirci. 13 vittorie e 4 sconfitte: questo l’incredibile bilancio sui prati del carrarino a partire dallo scorso anno, a testimonianza di come anche l’aspetto mentale faccia la differenza.
Il tennis di Musetti, infatti, si sposa oggettivamente meglio con altre superfici, dove però anche le aspettative nei suoi confronti sono contestualmente più elevate. Con meno pressioni del solito, invece, sull’erba è riuscito ad esprimere il suo miglior tennis ed a ritrovare un risultato che mancava da tanto. Per lui si tratta della terza finale in carriera (ha vinto entrambe le precedenti, ad Amburgo e Napoli nel 2022), la prima dall’ottobre del 2022 e la prima sull’erba.
E a chi dice che il tabellone gli abbia dato una mano, questo è in parte vero. All’esordio ha infatti pescato la seconda testa di serie, Alex De Minaur, reduce sì dalle fatiche di ‘s-Hertogenbosch ma anche in fiducia per il titolo vinto e determinato a difendere la finale raggiunta lo scorso anno. Ha poi trovato l’ostacolo Nakashima, reduce anche lui dalla semifinale a Stoccarda e capace in passato di raggiungere i quarti a Wimbledon. Ha poi ottenuto due belle vittorie – meritate e per nulla scontate nonostante i nomi poco altisonanti degli avversari – contro Harris e Thompson per continuare a sognare.
“Questa vittoria è per le persone che mi circondano e che mi amano. La mia squadra è anche la mia famiglia” ha commentato a caldo l’azzurro, che grazie a questa vittoria è certo di salire al numero 25 del ranking Atp e al numero 22 della Race. E non è finita qui perché c’è un ultimo sforzo da fare e un torneo da vincere. Non si prospetta però una passeggiata di salute la finale contro Tommy Paul, avversario molto insidioso che ha già raggiunto lo scorso anno una finale su erba, a Eastbourne. Per lo statunitense parlano inoltre le vittorie ottenute in settimana: dopo Baez e Tabilo, ha sconfitto Jack Draper (reduce dal titolo a Stoccarda e dalla vittoria ai danni di Alcaraz) e uno specialista come Sebastian Korda.
Musetti partirà sfavorito secondo i bookmakers ma non spacciato, sia perché sta giocando un tennis di alto livello ed è evidentemente in fiducia, sia perché Paul è un avversario insidioso ma non imbattibile, anche perché non ha una particolare arma come ad esempio un servizio potente con la quale ottenere tanti punti diretti. Tra i due non ci sono precedenti e questo non fa altro che rendere il match ancora più imprevedibile. Appuntamento alle ore 15:00 (DOVE VEDERE LA FINALE).