Automobilismo

John Elkann: “La 24h di Le Mans è il mito degli sport motoristici”

John Elkann Ferrari
John Elkann - Foto Frederic Le Floc H/DPPI / IPA Sport 2 / IPA

A poche ore dal via della iconica gara della 24h di Le Mans, dove la Ferrari difende la vittoria dello scorso anno, il n.1 della casa del cavallino rampante, John Elkann, in una lunga intervista a ‘Le Figaro‘, parla del suo impegno con la Rossa e degli obiettivi non nascondendo il suo sogno: quello di vincere il mondiale Endurance e quello di Formula 1.

Alla presidenza della Ferrari dal 2018, Elkann parla del “senso di responsabilità” avvertito quando ha assunto l’incarico: “È questo che definisce maggiormente il mio ruolo in Ferrari, nei confronti delle persone con cui lavoro, dell’azienda e dei clienti. E anche la responsabilità di creare condizioni presenti e future degne della storia di questo marchio. Nel 2018 ci siamo avvicinati ad alcuni importanti cambiamenti nell’industria automobilistica. Dovevamo immaginare un futuro tecnologico senza motori a combustione interna, rispondendo al contempo alle sfide sociali e ambientali. Abbiamo dovuto affrontare questa sfida mantenendo la nostra fortissima identità e le nostre radici a Maranello pur rimanendo aperti al mondo”.

Elkann successivamente parla dell’importanza delle gare di durata: “Le corse automobilistiche sono sempre state un modo per la Ferrari di mettere in pista le vetture che produceva. E quando il marchio iniziò a gareggiare, non era ancora in Formula 1. Nella storia della Ferrari, i primi grandi momenti di competizione sono arrivati nelle gare di durata. Enzo Ferrari era un pilota, poi è stato nominato team principal prima di diventare imprenditore, e le grandi gare dell’epoca erano le Endurance. Poi, negli anni ’70, abbiamo dovuto fare delle scelte per l’azienda, perché la posta in gioco economica era molto alta e abbiamo ritenuto che la Formula 1 fosse la più innovativa. Il marchio ha sempre cercato di andare dove l’innovazione e la tecnologia erano più avanzate”, spiega.

L’attuale presidente della Rossa di Maranello è l’uomo che ha riportato il marchio nelle gare di durata dopo oltre cinquant’anni di assenza: “Siamo presenti nella categoria GT da circa vent’anni e c’è stato un notevole lavoro, svolto in tutti questi anni, che è stato indispensabile per acquisire le conoscenze e le competenze necessarie per questo ritorno. La costruzione è stata graduale e ha dato alla Ferrari molto coraggio per fare questo passo in più e arrivare all’Hypercar. A Le Mans 2023, non ci aspettavamo di essere così forti così presto. Il nostro obiettivo principale era quello di fare progressi. Per vincere una gara come la 24 Ore di Le Mans contro una concorrenza estremamente forte e motivata, anche le circostanze dovevano essere dalla nostra parte. Come abbiamo visto l’anno scorso, ci sono stati momenti molto intensi. È stato uno dei momenti più felici della mia vita. Un’emozione enorme”.

“Le Mans rimane il mito degli sport motoristici – prosegue Elkann-, la gara più importante nella storia dell’automobilismo per molte ragioni. Uno di questi è la passione che si ha in Francia per questo evento, seguito anche da tutti coloro che amano le corse automobilistiche. Nell’edizione 2023 ci sono stati più di 300.000 spettatori (325.000, un record, ndr), e questa popolarità è incredibile ed è la grande forza di questa gara. Quest’anno, la vittoria di Charles Leclerc al Gran Premio di Monaco ci ha riempito di gioia. Charles ha finalmente trionfato nel suo Gran Premio di casa, in un fine settimana coronato dal terzo posto di Sainz. Vincere la 24 Ore di Le Mans rimane l’obiettivo più importante, ma il lavoro svolto dai team del WEC è giusto. Il campionato del Mondo deve svilupparsi. Più il campionato si affermerà, più queste gare prenderanno piede”.

La francese Lilou Wadoux è stata la prima donna pilota ufficiale della Ferrari: “Lilou è una pilota di grande talento e sta facendo molto bene. Siamo molto soddisfatti della sua carriera e del suo sviluppo. Non poniamo limiti a ciò che è possibile fare. I nostri piloti attuali sono molto forti. Alcuni hanno dimostrato di essere in grado di ottenere buoni risultati sia in Formula 1 sia nelle gare di durata. Penso ad Antonio Giovinazzi che corre con noi, e a Fernando Alonso. Nigel Mansell ha scelto la strada della IndyCar. Leclerc al WEC? Charles ha già molto da fare in Formula 1 e non dobbiamo distrarlo”.

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