Reduce dalla vittoria da imbattuto in Bundesliga con il Bayer Leverkusen, Xabi Alonso parla della sua infanzia e della sua carriera da allenatore in una lettera pubblicata su ‘The Players’ Tribune’. Nel testo intitolato ‘A Leverkusen’ il tecnico parte dal momento più difficile della sua esperienza sulla panchina del club: “C’è un momento in cui ogni giovane allenatore resta impotente, si guarda intorno allo stadio e si chiede cosa sto facendo? Come sono arrivato qui? Per me, quel momento è stata la mia terza partita, quando il Francoforte ci ha schiacciato per 5-1″. “Avevamo perso 0-3 contro il Porto nella partita precedente e ho pensato ‘ehi, possiamo solo migliorare’… Ma una volta iniziata la partita, tutte le mie idee sono andate fuori dalla finestra. Tutte le mie ricerche, i miei quaderni di tattica, tutto le ore di video che ho guardato… Il risultato non mente mai. Sono sicuro che dopo quel risultato a Francoforte molte persone abbiano pensato: perché abbiamo preso questo ragazzo dalla Real Sociedad B? E non li biasimo”, spiega. C’è spazio per i ricordi d’infanzia: “Io e mio fratello eravamo soliti esercitarci nelle nostre interviste post-partita dopo aver preso parte ai nostri giochi davanti al caminetto. Erano i primi anni ’90, quindi avevamo uno di quei vecchi videoregistratori. Uno di noi filmava e faceva le domande dell’intervista, stringendo il pugno come se fosse un microfono”.
“Ho avuto la fortuna di avere un amico nel nostro quartiere che era anche lui appassionato di calcio. Si chiamava Mikel. Ogni giorno andavamo in spiaggia per giocare a tennis, fare surf e, ovviamente, giocare a calcio. Qualche mese fa ho ricevuto una telefonata dal mio vecchio amico Mikel. E come sempre abbiamo parlato di calcio… Ha detto: ‘Questa settimana abbiamo il Bayern Monaco in Champions League, cosa ne pensi?’. ‘Abbiamo il West Ham, cosa ne pensi?’ Se ci avessero detto allora che 30 anni dopo avremmo allenato Arsenal e Leverkusen, penso che saremmo stati molto felici e molto sorpresi…”, rivela a proposito di Arteta. E sull’origine del trionfo in Bundesliga: “Alla fine della prima stagione ho chiesto a molti dei nostri giocatori di rimanere. Ho detto loro: ‘Per favore, fidatevi di me. Se rimani faremo una grande stagione’. Alcuni avevano bisogno di più convinzione di altri. Ma alla fine tutti si sono fidati di me e i risultati si sono visti”.