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Roland Garros 2024, day 12: Jasmine, non è un sogno. E in finale contro Swiatek si può sognare ancora

Jasmine Paolini
Jasmine Paolini - Foto Matthieu Mirville/DPPI/IPA Sport 2

Un sorriso contagioso, un tennis fantastico, una finale del Roland Garros – la prima a livello Slam -, ampiamente meritata. Abusare della parola sogno è quasi un imperativo per ciò che sta facendo Jasmine Paolini a Parigi, per una giocatrice che prima del 2024 non si era mai neppure spinta alla seconda settimana di un Major e che ora contende invece il titolo alla giocatrice più forte in circolazione.

Dopo le vittorie in due set contro Saville e Baptiste, ne sono arrivate due leggermente più complicate contro Andreescu e Avanesyan (in tre set), quindi l’exploit nei quarti contro Elena Rybakina. Un risultato che ha impreziosito il percorso di Jasmine e che ha dato quella spinta necessaria all’azzurra per poi completare l’opera in semifinale, travolgendo in una sfida a senso unica Mirra Andreeva, priva di un piano B e sopraffatta dall’emozione.

Il 6-3 6-1 probabilmente è un punteggio troppo severo, ma la giovane russa ha gettato completamente la spugna nel secondo set, anzi a dir la verità dopo le cinque palle break sprecate nel primo set (tre nel quinto gioco e due nel settimo), dimostrando di dover fare ancora dei passi avanti sul piano della maturità. Paolini è stata invece perfetta dall’inizio alla fine, facendo la sua partita e non lasciando scampo all’avversaria. La finale più importante della carriera è dunque realtà per la giocatrice toscana, che riporta il tennis italiano nell’atto conclusivo di uno Slam dopo 9 anni e impreziosisce il suo torneo. Non solo top 10: da lunedì prossimo sarà almeno numero 7 del mondo e numero 5 della Race, traguardi inimmaginabili fino a poco tempo fa.

E non è finita qui perché c’è ancora una finale da giocare, seppur contro la giocatrice più forte del mondo, che al Roland Garros sta vivendo una parabola “rafanadaliana”. Stiamo parlando di Iga Swiatek, che dopo aver vinto tre titoli a Parigi (di cui due consecutivamente, nel 2022 e nel 2023) va a caccia della quarta affermazione. Le difficoltà del secondo turno contro Osaka sono ormai un lontano ricordo per la tennista di Varsavia, che dopo i netti successi ai danni di Potapova e Vondrousova (due games persi in totale) ha fatto un sol boccone di Coco Gauff – che, ricordiamo, da lunedì prossimo sarà numero 2 del mondo.

6-2 6-4 il punteggio dell’incontro, dominato da una Swiatek estremamente a suo agio sullo Chatrier e mai realmente impensierita dalla statunitense, incapace di tenere un certo ritmo troppo a lungo. Iga si è quindi imposta in poco più di un’ora e mezza, rispettando il pronostico della vigilia e raggiungendo la sua quinta finale Slam.

Quante chance di vittoria ha Paolini? Oggettivamente poche. Oltre al dominio di Swiatek negli ultimi anni a Parigi, la polacca è anche una specialista delle finali: su 25 giocate, ne ha vinte ben 21. Le due si sono incontrate due volte: nel 2022 allo US Open, 6-3 6-0 in favore di Swiatek, e nel 2018 nell’ITF di Praga, 6-2 6-1 in favore di Swiatek. Anche le quote sono spropositate per una finale, con una vittoria dell’azzurra che paga addirittura tra 8 e 10 volte la posta. E’ proprio su questo che dovrà far leva Jasmine: scendere in campo senza nulla da perdere, provare a godersi il momento e tentare di fare il possibile per contenere un’avversaria nettamente più forte. Comunque vada, chapeau Paolini per due settimane indimenticabili.

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