“Grazie mille è stato un piacere, grazie a quelli che mi seguono, anche da casa, e ‘merci beaucoup’ a chi è qui. Credo che sia molto importante sognare in grande. Io l’ho imparato negli ultimi anni, sognare è la cosa più importante nello sport e nella vita. Mi godo questo momento”. Lo ha detto Jasmine Paolini nell’intervista a caldo dopo la storica vittoria nella semifinale contro Andreeva al Roland Garros: “E’ stata una partita difficile, lei a 17 anni gioca benissimo è così completa. Un mese fa mi ha battuta, oggi volevo fare meglio e ha funzionato. Comunque all’inizio ero nervosa, poi palla dopo palla mi sono rilassata e ora sono davvero felice di aver vinto”.
L’azzurra si è poi presentata in conferenza stampa, come riporta Puntodebreak: “Sono felice, sono davvero felice, è una bellissima sensazione essere in finale di uno Slam. Non lo so, mi sembra impossibile, sai, ma è vero. Sono molto felice di essere in questa posizione. Penso di essere una persona molto semplice, mi piace sorridere e divertirmi, niente di speciale. Sono una persona normale, non ho niente di speciale, sono io. È stato un bel viaggio, ho iniziato a giocare a tennis quando avevo 5 anni ed è stato allora che mi sono innamorato di questo sport. “Mi piace molto giocare a tennis, mi sento bene quando gioco, fa parte della mia vita. All’inizio pensavo solo a divertirmi, non sognavo troppo, giocavo e basta. Poi ho iniziato ad allenarmi da professionista, sognavo di divertirmi in questa professione, ma non ho mai sognato di diventare un campione dello Slam o di essere il numero 1, non ho mai sognato così in grande. Forse non sognavo nemmeno di entrare nella top 10, ma ci speravo, anche se non ci credevo davvero. Passo dopo passo ho cominciato a sognare traguardi più vicini, è importante sognare ma bisogna farlo passo dopo passo, senza andare troppo lontano. Per me è sorprendente vedere le interviste di Djokovic da bambino dire che voleva essere il numero 1 e vincere Wimbledon. È incredibile, da ragazza non avrei mai sognato una cosa del genere. È incredibile vedere Sinner a 15 anni dire che il suo sogno è diventare numero 1, per me tutto questo è stato molto diverso. Non credo di aver mai sognato di arrivare in finale di uno Slam, ma eccomi qui”.