Tutto pronto per una nuova edizione del Calcio Storico Fiorentino ed è l’occasione per riscoprire il regolamento di uno sport che sembra essere l’incrocio di più discipline con un mix di tradizione e ferocia agonistica. Si parte innanzitutto col format: dopo le semifinali (Verdi di San Giovanni contro gli Azzurri di Santa Croce e Rossi di Santa Maria Novella contro i Bianchi di Santo Spirito) si procede con la finale in programma sabato 15 giugno. Tutte le partite avranno inizio alle 18:00. Ma ora entriamo nel dettaglio del regolamento del calcio storico fiorentino.
Come si gioca? Le partite di calcio storico durano 50 minuti e in campo ci sono 54 giocatori (27 a testa) pronti a gareggiare in un rettangolo di rena, diviso da una linea bianca e delimitato sui lati del fondo da una rete. Ventisette calcianti così suddivisi: quattro Datori Indietro (portieri), tre Datori Innanzi (terzini), cinque Sconciatori (mediani), quindici Innanzi o Corridori (attaccanti). Si parte con il lancio del pallone da parte del Pallaio sulla linea centrale e la seguente “sparata” delle colubrine. L’obiettivo ovviamente è segnare un gol, o meglio una ‘caccia’ usando il gergo, almeno mezza in più dell’avversario per vincere la partita. Per segnare bisogna portare il pallone fino al fondo del campo avversario, facendolo cadere nella rete. Attenzione agli errori: se la palla finisse al di sopra della rete, mezza caccia sarà assegnata alla squadra avversaria (ma in caso di deviazione decisiva da parte di un difendente, invece, mezza caccia va alla squadra che attacca). E in caso di parità? Dopo un breve intervallo di cinque minuti, il gioco riprenderà “ad oltranza” fino a quando il risultato di parità non sarà modificato anche di sola mezza caccia. Praticamente un golden goal.
Ciò che ha reso famoso il calcio storico fiorentino però sono soprattutto le fasi di lotta. Una fase di gioco violenta, quasi brutale, che sembra ricalcare gli incontri moderni di Mma. Ma come funzionano? Ogni giocatore può placcare, tenere o spingere un avversario, ma è vietato il placcaggio da dietro di un avversario impegnato nel “testa a testa uno contro uno” (che si verifica solo qualora entrambi i giocatori abbiano manifestato intenzione di scontrarsi) con altro calciante. Come si legge nel regolamento, “ad eccezione del sopramenzionato ‘testa a testa uno contro uno’, è sempre vietato colpire volontariamente la testa ed il collo dell’avversario con qualsiasi parte del corpo indipendentemente dal possesso palla. Proibito poi “il placcaggio da dietro di un avversario impegnato nel ‘testa a testa uno contro uno’ con altro calciante” e anche “il placcaggio rigido da dietro sopra le anche al calciante senza palla”.
Inoltre il regolamento proibisce “colpire alle spalle l’avversario con pugni, testate o gomitate; pestare o calciare un avversario; saltare su un avversario a terra, fermare un avversario per consentire ad un altro calciante di colpirlo; placcare a braccio rigido, entrare su un avversario a gamba tesa”. Vietato poi lo scontro a pugni chiusi o a mano aperta fra più di due giocatori. L’uomo a terra (considerato tale se si trovi fisicamente a terra o appoggi al suolo almeno 3 parti del corpo) in possesso deve passare o lasciare o spingere sul terreno il pallone, al fine di renderlo disponibile per permettere che il gioco continui. Il calciante che è a terra dopo un placcaggio può comunque placcare un calciante in piedi anche con la gamba (sgambetto) o con le mani. In un placcaggio, se il pallone diventa ingiocabile senza che l’arbitro rilevi alcun tipo di infrazione, il gioco dovrà essere fermato e l’arbitro dovrà rimettere la palla in gioco.