“E’ passato solo un anno dalla finale di Praga contro il West Ham, quindi continui a pensarci. L’amarezza è tanta e cerchi di condividerla con chi ti ha seguito nel percorso. Era un momento brutto, ma giusto da condividere. Ora siamo qui, siamo stati bravi a ritornarci per il secondo anno di fila. Ci arriviamo senza aver mai perso, quindi con consapevolezza ma anche rispetto dell’avversario. Siamo pronti a dare tutto per ribaltare la sensazione negativa dell’anno scorso“. Lo ha detto Cristiano Biraghi in conferenza stampa alla vigilia di Fiorentina-Olympiacos, finale di Conference League 2024.
“Il senso di rivalsa c’è anche da tutti quelli che c’erano l’anno scorso, dal mister ai tifosi a chi lavora dietro le quinte. Tutti hanno voglia di rivalsa e di cambiare un risultato che magari l’anno scorso non meritavamo. Abbiamo grande voglia di rivincita, di fare una grande partita e di portare via questo trofeo per tutto quello che abbiamo fatto in questi anni col mister e per l’affetto che ci ha dimostrato Firenze, ma anche per gente che purtroppo non c’è più. Abbiamo tante motivazioni – ha proseguito il capitano viola – La crescita è stata esponenziale e si vede. Abbiamo avuto la fortuna, e questo lo dico sempre, in un calcio che va talmente veloce e si cambiano tanti allenatori, di lavorare tre anni con il mister, e penso che per lui sia molto importante. Ci diciamo spesso che tanti errori commessi il primo anno non li abbiamo rifatti. Dopo tre anni è normale che si arrivi ad avere una maturità, anche se poi non si è mai perfetti. Sicuramente dopo tre anni fatti in una certa maniera la crescita è evidente e lo percepiamo tutti i giorni. Abbiamo fatto tre anni spettacolari, il prossimo giocheremo ancora in Europa. Non sarà di certo il risultato di domani a cambiare quello che è il pensiero di questi tre anni stupendi. Tre finali in due anni, abbiamo raggiunto obiettivi straordinari. Domani è una partita molto importante, siamo i primi a volerla vincere per chiudere questa stagione con un trofeo che inseguiamo da tre anni“.
Infine, sul futuro di Italiano: “Non so se il mister rimarrà o meno. Sentivo che nell’ultimo mese gli chiedevate delle voci e lui rispondeva che stava pensando al campo. E’ una cosa reale, non ho mai pensato se il prossimo anno ci sarà perché avevamo in testa sempre la partita seguente, ora la finale mentre fino a pochi giorni fa la gara di Cagliari. L’unica cosa che posso dire è che domani facciamo quello che dobbiamo fare, poi si vedrà. Si è creata un’alchimia talmente bella che è troppo importante omaggiarla con questa coppa. Poi quando il mister ci comunicherà cosa fare ci penserò. Se decidesse di andare via ovviamente ci dispiacerebbe“.
Presente in conferenza stampa anche Giacomo Bonaventura, che ha dichiarato: “Siccome non ho ancora fatto gol in Conference spero di farlo. Ma essendo una finale la cosa più importante è il risultato della squadra, quindi dobbiamo mettere da parte le cose personali per vincere. Vincere un trofeo a Firenze sarebbe ancora più bello perché più difficile. L’ultima coppa si è vinta 20 anni fa, quindi si percepisce la voglia dei tifosi di vincere e tornare a gioire. Da quando sono arrivato qua ho notato un attaccamento alla maglia da parte della gente importante. In questi anni ci siamo andati vicini, domani avremo un’altra possibilità e cercheremo di vincere“.
“Fisicamente sto bene. Nelle ultime partite ho fatto parecchi minuti. Sul mio ruolo di domani ancora non sappiamo neanche chi andrà in campo perché il mister ci dice la formazione sempre il giorno della partita. Non penso che ci chiederà molte cose diverse da quanto fatto finora perché il gioco è quello e i principi gli stessi – ha aggiunto – Quando sono venuto qua avevo avvertito l’entusiasmo e la voglia di fare del presidente e di Joe. Infatti negli anni sono arrivati diversi giocatori che hanno dato tanto. Per il percorso fatto in questi anni la squadra è matura. Abbiamo fatto un percorso buono perché abbiamo giocato con la consapevolezza di essere una squadra forte. Anche rispetto a quella vista negli anni scorsi è la Fiorentina più forte in cui ho giocato“.
Per concludere, una chiosa sulla mancata convocazione per Euro 2024: “La carriera del calciatore è così, ci sono gioie e dolori. Bisogna dimenticare e pensare all’impegno successivo. Per noi è questa la partita, c’è voglia di fare bene. Dopo esserci arrivati vicini due volte, non vogliamo sbagliare. Cercheremo di ridurre al minimo la percentuale d’errore“.