Nel calcio le seconde occasioni sono merce rara, specie ad appena un anno di distanza. La Fiorentina, però, è stata capace di ripetersi e si gioca ancora una volta le proprie carte. Da Praga ad Atene, un’altra finale per i viola, sempre in Conference, ma questa volta si cerca anche un altro finale, visto che dodici mesi fa contro il West Ham arrivò una bruciante sconfitta in rimonta che ha messo a nudo i problemi di gestione del risultato e le disattenzioni difensive di una squadra altrimenti brillante davanti e moderna. Nessuno può affermare che la Fiorentina abbia imparato dai propri errori: tante volte anche quest’anno non è stato gestito al meglio il vantaggio e abbiamo visto partite ricchi di ribaltoni, in un senso o nell’altro. Ma la sensazione è che i toscani siano in un ottimo momento e che siano maggiormente in grado di far pendere a proprio favore la bilancia. E poi, c’è una rosa ampia, ricca di alternative, dalla quale attingere, c’è la crescita di alcuni giocatori, insomma c’è un anno in più di maturità sul groppone. Vedremo Nico Gonzalez a destra, e da lui ci si attende moltissimo, ci sarà Bonaventura probabilmente nel ruolo di trequartista, per dare sostanza in mezzo al campo con Mandragora, davanti invece il ballottaggio è aperto con Nzola e Belotti a giocarsi una maglia. E saranno fondamentali anche i subentri nella ripresa.
Vincenzo Italiano potrebbe lasciare la panchina dei gigliati a fine anno e vuole chiudere con un trofeo: sarebbe una gratificazione immensa per lui, per la squadra che ha plasmato e per una società che ha dovuto far fronte al grave lutto di Barone. Dopo una bella cavalcata, con vittorie convincenti, buone performance anche in trasferta, rimane solo l’Olympiacos da battere nella loro città ma non nel loro stadio. La Fiorentina è pronta: ha riposato sei giorni, sa che vincendo il trofeo in un sol colpo si ritroverebbe in Europa League e non in Conference, alzando così l’asticella, e porterebbe a nove le squadre italiane in Europa, un record assoluto. Servirà abnegazione, la massima concentrazione, il coraggio che però non manca mai ai viola, forse pure un pizzico di fortuna: Firenze sogna un titolo europeo, Italiano sogna di chiudere un cerchio e di prendersi una bella rivincita dopo un anno di crescita in cui il pensiero però ogni tanto è inevitabilmente andato a quelle finali perse. L’Atalanta ha tracciato la strada, ora tocca alla Fiorentina: tutto in una notte, la notte di Atene, che vuole colorarsi di viola.