Entro il prossimo 25 luglio il Consiglio Fifa deciderà se accogliere o meno la richiesta della Palestina di sospendere la Federazione israeliana. Nella mozione presentata ieri la Federcalcio palestinese parla di “violazioni del diritto internazionale commesse dall’occupazione israeliana in Palestina, in particolare a Gaza” e tira in ballo gli impegni statutari della FIFA sui diritti umani e contro la discriminazione. La Federcalcio palestinese ha scritto che “tutte le infrastrutture calcistiche di Gaza sono state distrutte o gravemente danneggiate, compreso lo storico stadio Al-Yarmuk” e ha affermato di avere il sostegno delle federazioni di Algeria, Iraq, Giordania, Siria e Yemen.
“Il calcio non deve e non dovrebbe mai diventare ostaggio della politica e resta sempre un vettore di pace, una fonte di speranza, una forza positiva che unisce la gente anziché dividerla”, ha detto il presidente Fifa, Gianni Infantino, che ha rimesso la questione nelle mani del Consiglio annunciando che verrà dato mandato a degli esperti legali indipendenti “per analizzare e valutare le richieste e garantire che gli statuti e i regolamenti della Fifa siano applicati nel modo corretto al fine di garantire un processo equo e appropriato“. L’esito sarà quindi sottoposto al Consiglio Fifa in occasione di una riunione straordinaria da tenersi entro il 25 luglio “per prendere le decisioni del caso”.
L’altro tema nel Congresso Fifa a Bangkok ha riguardato la Coppa del Mondo femminile 2027, che è stata assegnata al Brasile. La candidatura della Federcalcio verdeoro ha prevalso rispetto alla proposta di Belgio, Germania e Olanda. La Spagna è l’attuale detentrice della Coppa del Mondo: Stati Uniti (quattro titoli), Germania (due), Giappone e Norvegia sono le nazioni che hanno conquistato l’ambito trofeo.