Il responsabile degli arbitri a livello Uefa, l’italiano Roberto Rosetti, scrive una lettera aperta ai suoi fischietti, tra cui Daniele Orsato e Marco Guida per l’Aia, e alle 24 nazionali che giocheranno a Euro 2024: “Essere un arbitro nel calcio moderno è molto difficile, bisogna prendere dalle 200 alle 250 decisioni a partita – ovvero una ogni 22 secondi – in situazioni difficili e talvolta controverse, sotto un’enorme pressione. Vogliamo che arbitri dalla forte personalità prendano e assumano decisioni, anche impopolari, in campo ma, allo stesso tempo, vogliamo che siano più aperti e spieghino cosa ha portato a determinate decisioni. Ricevono molte informazioni dal Video Assistant Referee (VAR) e noi siamo pronti a parlare e condividere maggiori dettagli con i giocatori e gli allenatori per aiutarli a capire come è stata presa una decisione”.
LA LETTERA DI ROSETTI IN VISTA DI EURO 2024
E ancora: “Gli allenatori hanno concordato di lavorare per il fair play nel workshop per i finalisti di Euro2024 di aprile. Spiegare una decisione con 22 giocatori che ti pressano è impossibile per un arbitro, si arriva a un’interruzione della comunicazione tra le parti e a risentirne è il bel gioco oltre che l’immagine del calcio. Alcune decisioni, ovviamente, saranno sempre discusse. Tuttavia, nel tentativo di migliorare lo status quo, noi della Uefa vogliamo che gli arbitri spieghino maggiormente le loro decisioni a tutte le squadre che parteciperanno al prossimo Europeo. L’idea è semplice: chiediamo a tutte le squadre di assicurarsi che il proprio capitano sia l’unico giocatore a parlare con l’arbitro e ai capitani di far sì che i loro compagni di squadra non invadano e circondino l’arbitro, consentendo conversazioni dirette affinché la decisione venga trasmessa in modo tempestivo e rispettoso. Vogliamo che solo il capitano che desidera discutere una decisione possa rivolgersi all’arbitro. È responsabilità del capitano assicurarsi che i suoi compagni di squadra rispettino l’arbitro, mantengano le distanze e non lo circondino, altrimenti verranno sanzionati con un cartellino giallo. Se il capitano dovesse essere un portiere, sarà necessario nominare un giocatore di movimento che possa ricoprire questo ruolo nel caso in cui si verificasse un incidente all’estremità opposta del campo”.
Infine: “Gli arbitri saranno incoraggiati a essere aperti nelle discussioni con i capitani per favorire un’atmosfera sana tra tutte le parti. Ciò consentirà loro di creare un rapporto di fiducia con i giocatori e di mostrare il tipo di leadership richiesto ai direttori di gara. Il team di specialisti arbitrali della Uefa e, ove possibile, un arbitro del torneo si incontreranno con ciascuna delle 24 squadre per discuterne più in dettaglio e condividere queste informazioni con i giocatori. Abbracciare questo approccio e dare potere agli arbitri porterà ad un aumento della già altissima qualità dell’arbitraggio nelle nostre competizioni e a partite migliori per i giocatori e i tifosi. Se riusciamo a facilitare un dialogo costruttivo tra arbitri e capitani delle squadre, tutti ne trarranno beneficio e lasceremo un’eredità positiva per il futuro del calcio, il gioco che tutti amiamo”.