Un playoff che traduce in verdetto il rendimento di una stagione. Il Venezia, terzo in classifica e col miglior attacco del campionato, sale in Serie A e lo fa a spese della quarta forza della B, la Cremonese. La squadra lagunare torna in giocherà il massimo campionato per la seconda volta in due anni, dopo un’assenza di oltre venti, a dimostrazione che il livello raggiunto dagli arancioneroverdi è ormai consolidato. Forse non per pensare di restare in A per diversi anni, ma sicuramente per provare a risalire immediatamente. L’artefice di questa svolta, oltre al progetto societario di Duncan Niederauer, è Paolo Vanoli, un tecnico costruito in casa. Nel 2022 ha assunto l’incarico dopo un’esperienza in Russia alla guida dello Spartak Mosca e dopo diversi anni dietro le quinte da collaboratore di Antonio Conte tra Chelsea e Inter. Nel novembre di quell’anno eredita la squadra penultima con 9 punti dopo 12 partite, conducendola fino all’ottavo posto utile per i playoff, venendo sconfitto nella post season dal Cagliari poi promosso.
Nel suo futuro ora sembra esserci il Torino. È lui il favorito nella lista di Urbano Cairo per la sostituzione di Ivan Juric. Il modulo non cambia, il 3-5-2 è la base del suo calcio e in granata troverebbe gli interpreti giusti. Nel suo Venezia i singoli si sono espressi nel migliore dei modi, compiendo il salto di qualità. A partire dal centravanti. Tra i giocatori delle seconde divisioni dei maggiori cinque campionati europei, solo Sammie Szmodics del Blackburn (27 gol) ha segnato più di Joel Pohjanpalo in questa stagione regolare: 22 gol, 17 dei quali messi a segno da inizio 2024. Senza dimenticare i due statunitensi Tanner Tessmann e Gianluca Busio, arrivati in punta di piedi nell’anno della Serie A e ora autori rispettivamente di sette gol e tre assist e di sette reti e quattro passaggi vincenti. Saranno loro a guidare il centrocampo lagunare nel prossimo campionato. Per una società attentissima al mercato oltreoceano, con investimenti evidenti sul merchandising strettamente collegato al marchio Venezia, avere un centrocampo a stelle e strisce è più di una fortuna.