Conference League

Due risultati su tre a Bruges valgono Atene: la Fiorentina cerca un altro mercoledì di Conference

Fiorentina
Fiorentina esultanza - Foto Domenico Cippitelli/IPA Sport/IPA

Da mercoledì a mercoledì. La Fiorentina anticipa in Conference League contro il Bruges per la Processione del Santo Sangue dell’Ascensione di giovedì 9 in Belgio, inserita nel Patrimonio dell’Unesco, e così per la squadra di Italiano, che ha a disposizione due risultati su tre contro i belgi – ma è severamente vietato far calcoli, generalmente vale per tutti ma a maggior ragione per i gigliati – l’obiettivo è quello di rigiocare un’altra volta di mercoledì in questa stagione, vorrebbe dire ritrovarsi in finale di Conference League per il secondo anno di fila, nella speranza che questa volta – presumibilmente la rivale sarebbe l’Olympiacos e non l’Aston Villa – si possa alzare al cielo il trofeo sfumato contro il West Ham nel finale per una gestione davvero ai limiti del surreale da parte dei viola.

Le ultime partite dei toscani non sembrano manifestare un grosso miglioramento rispetto a un anno fa, la gestione del risultato continua a essere deficitaria e nel complesso al di là del 6-1 col Sassuolo la vittoria è rara nel 2024. E’ però arrivata nella partita più importante, quella dell’andata contro il Club Brugge, un 3-2 nel recupero con Nzola contro la rivale ridotta in dieci ma in grado di pareggiare i conti in inferiorità: due gol concessi sono tanti, troppi, ma la fase offensiva ha funzionato, anche perché le alternative sono tante per Italiano. Ci sono dunque due risultati su tre per passare il turno, non sarà facile perché in casa i nerazzurri si esaltano e perché la tenuta della fase difensiva viola è sempre un mistero. Il modo più facile per raggiungere la finale è attaccare e provare a segnare per far calare l’entusiasmo dei belgi, giocare una partita propositiva ed europea, da squadra matura. Da capire se si riuscirà a recuperare Bonaventura, sarebbe di certo un’assenza importante a livello di leadership ed esperienza, e ci si affiderà ancora una volta al talento intermittente di Nico Gonzalez. Se la missione sarà compiuta, ci si potrà sedere sul divano per aspettare, più di ventiquattrore dopo, l’avversaria. E quella del 29 maggio sarà a quel punto l’unica partita che conta da qui alla fine.

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