Serie A

Tudor e Zaccagni firmano la vittoria degli ex sul Verona: la Lazio ora può credere nella Champions

Tudor e Zaccagni
Igor Tudor e Mattia Zaccagni, Lazio - Foto Domenico Cippitelli/IPA Sport/IPA

Questa Lazio adesso ha la grande chance di risollevare una stagione intera con una rimonta che avrebbe del clamoroso. Non ci si può più nascondere, perché la Champions ora è lì a portata di mano e con quattro vittorie nelle ultime quattro può davvero diventare realtà. Bisogna crederci, perché la quarta vittoria di fila – una, quella in Coppa Italia, vana ai fini del passaggio del turno, mettono in luce tutto il buon lavoro fatto da Igor Tudor, che stasera firma con il gol di Mattia Zaccagni la più classica delle vittorie degli ex. L’ex allenatore dell’Hellas e l’ex stellina degli scaligeri per un 1-0 sofferto all’Olimpico, ma conquistato con le unghia e con i denti contro un Verona mai domo e di sicuro candidato alla salvezza se giocherà così anche nell’ultimo mese di campionato.

Ma i biancocelesti, in questo momento della stagione, hanno quel qualcosa che consente loro di sognare: 55 punti, 3 in meno della Roma con una partita in più, 1 in più dell’Atalanta con due partite in più, e le due rivali si dovranno però scontrare tra loro, mentre il calendario della Lazio è sulla carta non impossibile: ci sono Monza, Empoli, Inter e Sassuolo, nessuno scontro diretto, tutte formazioni che per un motivo o per un altro possono concorrere ai 12 punti laziali. Se con 67 non si entrerà in Champions, nessun rimpianto.

LA PARTITA – Sono tre i nuovi acquisti di gennaio a partire titolari nell’11 gialloblù: Swiderski, Noslin e Mitrovic. Marco Baroni in conferenza stampa aveva chiesto alla sua squadra di non “stare rannicchiata nella propria metà campo”, ma l’avvio di gara si trasforma rapidamente in un monologo della Lazio, scesa in campo con il solito 3-4-2-1 con Patric, Kamada e Isaksen come uniche novità rispetto alla formazione vista contro la Juventus in Coppa Italia. Proprio il danese ha la prima occasione da gol: al 18′ sugli sviluppi di un corner, la palla sfila sui piedi di Isaksen che col piattone saggia i riflessi di un attento Montipò. L’Hellas sfiora la rete al 34′: Mandas sbaglia l’uscita su una palla spiovente, Noslin fa da sponda per Swiderski che calcia male a botta sicura. Al 48′ Lazio pericolosa: Felipe Anderson sposta la palla sul destro e dal limite dell’area lascia partire un tiro che termina sulla traversa. Al 54′ è Luis Alberto a spaventare Montipò con una conclusione alta dopo un contropiede avviato da Castellanos. Al 60′ Tudor si gioca le carte Zaccagni e Pedro. È lo spagnolo ad avere la palla dell’1-0 cinque minuti dopo, ma su suggerimento di Kamada calcia a lato da posizione favorevolissima, mentre al 69′ servono le mani di Montipò su un sinistro potente di Castellanos. Sono le prove generali per il gol. Al 72′ Suslov perde palla, Zaccagni avvia la ripartenza, scambia con Luis Alberto e batte il portiere gialloblù sul suo palo. All’82’ è invece un miracolo di Mandas sulla deviazione di Coppola a salvare la Lazio, mentre sul fronte opposto Pedro colpisce il palo su punizione. Il risultato non cambia più ed è la Lazio a far festa. L’Hellas rimane a 31 punti in classifica. (

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