Fabio Fognini raggiunge la finale dell’Atp 250 di San Pietroburgo battendo in tre set la testa di serie numero 1 del tabellone Roberto Bautista Agut, con il punteggio di 3-6 7-6 7-6 in due ore e 27 minuti. L’azzurro raggiunge così la seconda finale stagionale dopo quella conquistata a Gstaad. Curiosamente anche nel torneo svizzero riuscì a trovare l’accesso all’ultimo turno battendo in semifinale Bautista Agut, in quella che rimane una delle migliori partite dell’anno per Fabio. Con il risultato odierno l’italiano trova la quattordicesima finale in carriera, la terza sul cemento: c’è quindi da far notare come gli altri due risultati di rilievo sul duro siano arrivati entrambi in Russia e uno anche qui a San Pietroburgo. Precisamente nel 2012 quando perse in 2 set da Martin Klizan. La speranza è che domani contro il bosniaco Damir Dzumhur le cose possano andare diversamente.
LA CRONACA: l’inizio di primo set è subito molto gradevole. I due giocano un bel tennis prendendo fin dal primo momento scelte tattiche molto interessanti. Bautista Agut prova a sfidare la solidità dei passanti di Fognini cercando di chiudere quasi sempre il punto venendo avanti. Tutto scorre via fino a quando, al cambio campo del 3-2, Fognini, il cui sguardo era stato e continua a essere di pietra, non chiama un medical time out. Dall’espressione facciale non sembra nulla di particolarmente grave, visto che Fabio è stranamente calmo e mite negli atteggiamenti, ma al rientro in campo è subito chiaro che qualcosa non va: l’italiano inizia a perdere di incisività e Agut ne approfitta. In un attimo si vola sul 4-2 per spagnolo. Fognini continua a non sembrare particolarmente claudicante ma appena la pallina va in gioco i problemi escono fuori. Tutto finisce molto in fretta: è 6-2 in appena 27 minuti.
L’avvio di secondo set è chiaramente il momento della verità. Fognini, come se nulla fosse, ricomincia a martellare con i fondamentali. Purtroppo i problemi continuano per il ligure che subisce un importante break. Tutto adesso è in salita per Fabio che però, ad un passo dal baratro, ricomincia a macinare punti. L’impressione è che giochi meglio quando è in spinta rispetto ai ritmi medio-bassi a cui lo costringe talvolta lo spagnolo. Risultato: contro break immediato, 3-3. La partita si incanala quindi sulla strada dell’equilibrio totale con nessuno dei due che riesce ad allungare. Si arriva velocemente sul 5-5. A livello tecnico l’impressione rimane quella che Fognini giochi meglio quando lascia andare il braccio. Alla fine il tie-break è l’esito più corretto: l’azzurro parte molto bene con raffinate esecuzioni e repentine chiusure a rete, avanti di un mini break però spreca tutto sparando un dritto 4 metri fuori dal campo. Gli errori iniziano quindi ad aumentare e Bautista Agut si ritrova per due volte col match point in mano: Fognini spinge e ancora una volta si salva. Le parti adesso si invertono e Fabio è bravo a chiudere: 7-6 in 60 minuti.
Il terzo parziale vede partire meglio Fognini, che dei problemi fisici risentiti nel primo set ormai non ne vede neanche l’ombra. Agut dalla sua inizia a essere più nervoso e l’impressione è che stia perdendo il controllo della situazione. Fabio disegna il campo chiudendo a rete e trovando notevoli accelerazioni di rovescio e con il passare dei minuti aumenta anche l’utilizzo del back di rovescio. Bautista Agut comunque dalla sua riesce a tenere botta rimanendo attaccato nel punteggio, 3-3. I game dell’italiano però scorrono molto più velocemente e la partita diventa anche divertente, senza che nessuno dei due trovi l’allungo. Anche a livello numerico l’iberico è costretto ad inseguire avendo iniziato a servire per secondo e questo pesa psicologicamente. Tutto però torna in pari e si arriva così al tie-break decisivo: quello che parte meglio stavolta è Agut che prima trova un insperato mini break per poi perderlo subito dopo. Fognini pare avere recuperato ma lo spagnolo va di nuovo avanti nel punteggio. Le montagne russe emotive però non finiscono e Fabio prima recupera lo svantaggio poi si procura il match point e chiude: finisce 3-6 7-6 7-6 in 2 ore e 27 minuti.