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Guido Vianello contro il fortissimo Efe Ajagba, sfida tra delusi di Rio 2016: al romano serve un’impresa in Texas

Guido Vianello
Guido Vianello - Foto LiveMedia/Roberto Bettacchi/SportReporter

Nella storia sono solamente due i pugili italiani ad aver conquistato una cintura mondiale dei pesi massimi: Primo Carnera nel 1933 e Francesco Damiani nel 1989. Dopo le medaglie olimpiche di Clemente Russo (due argenti) e Roberto Cammarelle (un oro, un argento e un bronzo), contro alcuni dei big attuali della divisione regina professionistica (Russo superò Wilder a Pechino, Cammarelle si impose su Zhang), e in attesa di Aziz Abbes Mouhiidine, impegnato a Parigi, le speranze dei pesi massimi pro del nostro paese sono affidate a Guido Vianello. Nella notte tra sabato e domenica, il pugile italiano salirà sul ring di Corpus Christi (Texas) in un match da 10 round contro Efe Ajagba con in palio la cintura mondiale silver dei pesi massimi detenuta dal nigeriano, una sorta di lasciapassare nella marcia verso la cintura iridata gold WBC. Romano, classe 1994, con un’Olimpiade (Rio 2016) alle spalle, Vianello è partito nel 2018 per gli Stati Uniti, dove è entrato nella prestigiosa Top Rank di Bob Arum, calcando i migliori ring degli USA: dal Madison Square Garden fino alla T-Mobile Arena. Con un record di 12 vittorie, una sconfitta e un pareggio, con un solo incontro disputato in Italia (nella sua Roma), l’italiano si trova bruscamente a passare da sfide contro avversari mediocri al match della vita contro un top 10 mondiale.

Sulla carta è quindi un vero e proprio all-in, Vianello sul ring texano sarà sfavoritissimo e le forze in campo pendono nettamente a favore del suo avversario. Il rischio di un ko è concreto, ma se nello sport le imprese possono essere sempre dietro l’angolo, nei pesi massimi il discorso assume ancora più valore. Peraltro il romano – indubbiamente cresciuto negli ultimi anni – conosce bene Ajagba, contro il quale ha fatto sparring in passato e con il quale condivide l’esperienza olimpica di Rio 2016, dove entrambi si fermarono agli ottavi di finale. Oggi il nigeriano è il numero 4 al mondo secondo la WBC e il numero 9 per l’IBF. Ha varietà, potenza di colpi (14 vittorie su 19 arrivate per ko) e porta benissimo il montante. Allo stesso tempo, come tutti, ha dei difetti, incastonati però in un livello pugilistico che Vianello deve ancora dimostrare di aver raggiunto. Una curiosità: Ajagba detiene il record per la vittoria più veloce nella storia della boxe dopo che il suo avversario, Curtis Harper, è stato squalificato per aver lasciato il ring un secondo dopo il suono della campana inaugurale. Seconda curiosità: Curtis Harper è stato il penultimo avversario affrontato da Guido Vianello. Nel mezzo, tra Harper e Ajagba, nel percorso verso il sogno, sarebbe stato utile passare per uno step intermedio.

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