Lunedì scorso Alessandro Bastoni ha detto che lo Scudetto “conta vincerlo” e poco importa “come”. Quando però l’aritmetica è sempre più vicina e le speranze lasciano il posto ai calcoli della festa anticipata, ecco che i record e gli appuntamenti speciali diventano opportunità immancabili per rendere indimenticabile una stagione trionfale. Se poi, come nel caso dell’Inter, lo Scudetto è quello della seconda stella, ecco che l’assist che il calendario offre diventa quasi irrinunciabile. Il cronoprogramma dei nerazzurri è chiaro. Se la squadra di Simone Inzaghi nei prossimi due impegni riuscirà a mantenere almeno sul +14 il distacco dal Milan, il primo match point Scudetto sarà il derby contro i rossoneri di Stefano Pioli. Non si può vincerlo prima, mentre dalla stracittadina in poi ogni occasione potrebbe essere quella buona per affidare la festa alla matematica. Il primo esame, nell’avvicinamento alla sfida più attesa, è quello alla Dacia Arena contro un’Udinese che ha urgenza di fare punti per allontanarsi dalla zona calda che vede i friulani con sole due lunghezze di vantaggio sul Frosinone terzultimo.
Sullo sfondo per l’Inter c’è il possibile record dei 102 punti, quelli raggiunti dalla Juventus di Antonio Conte nel 2013-14. L’Inter per la prima volta può superare virtualmente Tevez e compagni, issandosi ad 82 punti dopo 31 partite (i bianconeri, detentori del record di punti in un campionato di Serie A, si fermarono ad 81). A parità di gare disputate in una stagione di Serie A, soltanto un’altra squadra, sempre la Juventus, quella di Allegri del 2018/19 (84), ha fatto meglio nella storia della competizione a girone unico (dal 1929/30). Senza l’Europa e la Coppa Italia, l’obiettivo di impreziosire ulteriormente uno Scudetto storico rimane nella mente dei giocatori, come fatto notare dallo stesso Gabriele Cioffi alla vigilia: “Credo che la Champions League fosse il sogno della stagione, ma mi aspetto la voglia di vincere lo scudetto contro il Milan”, ha detto il tecnico friulano che deve fare a meno dello squalificato Lorenzo Lucca, sostituito da Success con Thauvin a supporto. Poche sorprese di formazione per Inzaghi, che deve fare a meno di Bastoni e De Vrij. Tra i pali c’è Sommer, con Pavard, Acerbi e Carlos Augusto in difesa. Poi Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan e Dimarco. E naturalmente Thuram e Lautaro Martinez (quattro gol nelle ultime sei sfide all’Udinese in Serie A). L’argentino è saldamente in testa (23 gol) nella classifica marcatori e si appresta a diventare il quinto nerazzurro a completare l’accoppiata di capocannoniere e campione d’Italia. L’ultimo a riuscirci in casa Inter fu Zlatan Ibrahimovic nel 2008-09 e ancor prima la doppietta fu realizzata da Aldo Serena (1988-89), Roberto Boninsegna (1970-71), Sandro Mazzola (1964-65) e Giuseppe Meazza (1929-30 e 1937-38). Lautaro non segna da quattro partite e con 23 gol è ormai lontanissimo da Harry Kane (32) nella classifica della Scarpa d’oro. Un ornamento in meno attorno allo Scudetto della seconda stella.