Il direttore tecnico delle squadre nazionali di atletica Antonio La Torre ha parlato al Milano Running Festival, in vista dei prossimi Campionati Europei di Atletica Leggera Roma 24: “È un anno complicato, ci siamo appena messi alle spalle i Mondiali indoor di Glasgow e ora andremo a cercare le qualificazioni olimpiche nella marcia e nella staffetta. Le previsioni ci danno 5 medaglie, di cui 2 d’oro ai Giochi. L’importante è presentarci preparati a questo appuntamento. Proveremo a fare del nostro meglio, poi vedremo“. La Torre ha poi proseguito: “Pensiamo a uno step per volta. Il 18 maggio torna in gara in Italia Marcell Jacobs allo Stadio dei Marmi, in vista degli Europei. Il calendario è così affollato che c’è da scaricare subito e poi ricaricare, ma avere un Europeo in casa è una occasione irripetibile. Poi subito dopo penseremo a Parigi“.
Parlando ancora del momento magico dell’atletica italiana, il dt ha spiegato: “C’è dietro un grande lavoro di squadra, l’errore sarebbe di personalizzare troppo. Io cerco di combattere la cultura degli alibi e proprio questo cambio di mentalità, unito alle vittorie di Tokyo, ha fatto dire a tutti di provarci“. Guardando poi anche alle giovani leve di questa nazionale, La Torre ha aggiunto: “I vari Furlani, Simonelli e Dosso non sono solo figli di Tokyo. Ma in generale ci sono tanti atleti, così come Larissa Iapichino o Filippo Tortu che sembra un veterano ma che ha solo 25 anni. Basta pensare che per la staffetta 4×100 ad esempio abbiamo forse 9-10 candidati per i 4 posti. Insomma c’è un ricambio che mi porta a dire che senza sederci troppo possiamo anche già pensare a Los Angeles. Andremo a Roma e a Parigi con una grande squadra“.