Per dire di essere fuori dalla crisi è ancora presto. All’Allianz Stadium però la Juventus avvicina l’obiettivo della finale di Coppa Italia e lo fa grazie alla vittoria per 2-0 sulla Lazio nel primo atto del doppio confronto. La squadra bianconera rimane imbattuta per la ventitreesima partita casalinga di fila nel torneo (già striscia record per il club bianconero nel torneo) e reagisce al ko in campionato contro i biancocelesti mostrando solidità difensiva, la giusta interpretazione dei momenti della gara e anche qualche buono spunto sul piano del gioco nel secondo tempo. Alla fine sono le reti delle sue stelle offensive, Vlahovic e Chiesa, a regalare il match di andata ad una Juventus che nella prima frazione di gioco era apparsa intimorita, quasi come se stesse vivendo il prosieguo del match dell’Olimpico deciso da Marusic.
Nel referto dei primi 45 minuti c’è spazio per un solo tiro in porta della squadra di casa e una traversa colpita dalla Lazio, oltre che per un rigore concesso ai bianconeri e poi cancellato dal Var e un cambio obbligato per gli ospiti. Per la prima emozione bisogna aspettare dieci minuti. In area di rigore, Cambiaso anticipa Vecino che nel tentativo di rinviare colpisce l’avversario. Per Massa è rigore. Sul fallo ci sono pochi dubbi, ma il Var interviene per un fuorigioco di Cambiaso che l’arbitro non ritiene sanato dal precedente colpo di testa di Patric. Spenta l’euforia per il possibile 1-0, la Juventus perde quel minimo di intensità che sembrava poter sfoggiare nell’immediato avvio di gara. Allegri urla alla squadra di “giocare”, ma col passare dei minuti è la Lazio – costretta al 14′ a sostituire l’infortunato Zaccagni con Isaksen – a prendere sempre più campo. La presenza di Vlahovic (squalificato nel precedente turno di campionato) aggiunge qualità, ma sono i biancocelesti ad avere più possesso palla (53%). Ed è proprio la squadra di Tudor ad avere la chance più nitida per sbloccare il risultato nella prima frazione di gioco. Patric crossa in area dalla destra, Luis Alberto gira di testa e il suo lob termina la corsa sulla traversa dopo la lettura imprecisa di Perin. Si va all’intervallo tra i fischi dello Stadium per una Juventus ancora opaca, timida e con poche idee.
Nella ripresa, Tudor spende subito un cambio: fuori Patric, dentro Casale. Al 50′ però è la Juventus a passare in vantaggio e a reagire d’orgoglio all’accenno di contestazione del suo pubblico. Tutto nasce da un recupero di Locatelli, ma al resto pensa Cambiaso che si accentra e trova il corridoio centrale per Chiesa. L’attaccante sfugge alla difesa e batte Mandas con un destro piazzato. La rete toglie fiducia alla Lazio e allo stesso tempo accomoda la partita su ritmi più congeniali alle caratteristiche della Juventus. Che al 65′ raddoppia. Dal suo arrivo in Italia Dusan Vlahovic ha segnato sei reti in otto sfide contro la Lazio tra tutte le competizioni. È la sua vittima preferita e la settima rete in carriera ai biancocelesti è una perla. McKennie di prima spalanca la strada a Vlahovic che punta Casale e col mancino imbuca sull’angolo alla destra di Mandas. Nel finale la Lazio torna ad affacciarsi in zona offensiva. Mentre la Juventus si affida soprattutto alle ripartenze. All’85’ il neo entrato Yildiz spaventa la retroguardia biancoceleste con un guizzo che premia l’altro subentrato Weah: sul tiro cross, Mandas ci mette il piede e riesce a bloccare dopo un rimpallo con Casale. Gli ultimi tentativi di accorciare il parziale non bastano agli uomini di Tudor, che si avvicinano al derby con la Roma con il dubbio Zaccagni. Allegri invece ritrova il sorriso in vista del match con la Fiorentina. Sarà quello il vero esame per capire se la crisi di risultati e di gioco è davvero alle spalle. In vista della semifinale di ritorno di Coppa Italia del 23 aprile, i due allenatori cercano risposte incoraggianti in due sfide cruciali.