Luca Nardi trionfa a Napoli. L’azzurro, reduce dalla straordinaria vittoria ad Indian Wells ai danni del numero uno al mondo Novak Djokovic, è tornato in campo nella sua Napoli conquistando il sesto titolo challenger in carriera. Torneo non semplice per il pesarese, che dopo aver sconfitto in due set all’esordio Jozef Kovalik (campione a Napoli nel 2017) ha dovuto lottare punto dopo punto in tutti i suoi match; annullando un set point a Martineau e poi mettendo a segno tre rimonte consecutive ai danni di Matteo Gigante, Francesco Passaro e Pierre Hugues Herbert. Nardi ha così mostrato tutti i progressi effettuati negli ultimi mesi dal punto di vista tecnico e soprattutto mentale. Ne sono un esempio le situazioni di svantaggio che si è trovato ad affrontare nel corso della settimana, problematiche che in passato hanno impedito di accelerare il suo percorso di crescita, ma che ora grazie alla rifondazione del proprio team con Galimberti e l’ex davisman sanmarinense Marco De Rossi sembrano oramai acqua passata. Da domani Luca sarà numero 76 al mondo inseguendo cosi un pass diretto per giocare gli Internazionali BNL D’Italia a maggio.
La Napoli Tennis Cup è stata penalizzata dalla pioggia caduta a Napoli nelle prime giornate, costringendo alcuni giocatori a un ostico doppio turno venerdì pomeriggio. Il premio di star del torneo va senza dubbio a Corentin Moutet protagonista, oltre che di colpi spettacolari, di molte polemiche nel corso della settimana. Il francese, alla ripresa da un brutto infortunio al polso che lo ha condizionato nella scorsa stagione (portandolo a dover cambiare il proprio rovescio da due ad una mano), ha mostrato a Napoli tutte le sue sfaccettature sia dal punto di vista tennistico che caratteriale, non mandandole mai a dire a degli spettatori che si erano scagliati contro di lui. Nel suo percorso ha sconfitto il qualificato Bourgue, Basilashvili rimontando da 5-6 e servizio sotto e la tds n.1 del torneo Federico Coria, mostrandosi superiore in lungo e largo per tutta la partita. Moutet si è arreso solamente nella giornata di sabato al suo connazionale Herbert, non prima di aver deliziato il pubblico napoletano con i suoi servizi da sotto, giocati sempre in maniera strategica, con palle corte millimetriche. Corentin Moutet = genio e sregolatezza all’ennesima potenza.
Non è stato però l’unico francese a mettersi in mostra. Dopo aver passato le quali in maniera fortunosa, Napoli ha potuto scoprire un giocatore che nei prossimi anni farà parlare molto di sè. Il suo nome è Arthur Gea e a farne le spese sono stati Stefano Travaglia e Fabio Fognini. Dopo aver dominato nel match contro ‘Steto’, Gea ha dimostrato forza e mentalità nella rimonta messa a segno contro l’eroe di casa Fabio Fognini (da 0-4 sotto nel terzo set). A colpire il pubblico napoletano sono stati i suoi potenti colpi da fondo abbinati a dolci smorzate e ottime discese a rete; un giocatore all’apparenza completo anche grazie al notevole miglioramento fisico avvenuto negli ultimi mesi sotto la guida di Tarik Benhabiles, ex coach di Andy Roddick. La strada per Arthur, prima di entrare nel tennis che conta, sarà ancora lunga, ma è sicuramente appassionante osservarne i vari passi.
Tornando ai nostri colori, sottotono il torneo di Fabio Fognini. Apparso scarico fin dal primo match vinto contro Rodriguez Taverna, non sono state buone neanche le sensazioni arrivate dalla tribuna dal punto di vista fisico. Il tennis sta piano piano ritrovando Nikoloz Basilashvili. Il georgiano, in campo con uno special exempt dopo la finale raggiunta a Murcia, ha confermato i notevoli passi in avanti mostrati nelle ultime settimane soprattutto per quel che riguarda dedizione e attaccamento alla partita. Dopo aver sconfitto, annullando match point, Dougaz si è arreso come detto a un ispiratissimo “Coco” Moutet. Napoli e il suo calore hanno permesso a Francesco (denominato “Ciccio” per tutta la settimana dal pubblico partenopeo) Passaro di poter mostrare il suo miglior tennis da parecchio tempo a questa parte. L’umbro ha vinto tre convincenti battaglie contro Piros, Napolitano e il francese Blanchet. Semifinale che consente al perugino un meritato rientro in Top 200 in vista dell’oramai imminente (e preferita) stagione su terra battuta. È stata un’edizione piovosa, ma con molti spunti