A partire da mezzogiorno (ore 13 locali), sul campo centrale del BNR Arenas di Bucarest, sono andate in scena le due semifinali di questa ventiquattresima edizione del BRD Nastase Tiriac Trophy, torneo del circuito ATP 250 da 463,520 euro di montepremi. Accedono all’atto conclusivo della manifestazione Lucas Pouille e Fernando Verdasco, vittoriosi rispettivamente sulla testa di serie numero 3 Federico Delbonis e sul detentore del titolo Guillermo Garcia-Lopez. Il francese ha prevalso col punteggio di 7-6(4) 6-3, mentre il mancino iberico ha la meglio al terzo set sul connazionale, per 6-3 3-6 6-2.
Quella tra Federico Delbonis e Lucas Pouille, i primi a scendere in campo oggi, rappresentava una sfida del tutto inedita: per entrambi si è trattato inoltre della prima apparizione in carriera nel torneo della capitale rumena. Ottimo inizio di stagione per ambedue i giocatori: il venticinquenne di Azul si è aggiudicato poche settimane fa l’ATP 250 di Marrakech e si è spinto fino agli ottavi di finale nel primo Masters 1000 dell’anno, a Indian Wells, battendo persino lo scozzese Andy Murray nel turno precedente; il transalpino è reduce dagli ottavi di Monte Carlo, dove ha battuto in rimonta il connazionale Richard Gasquet al secondo round, e di Miami, in cui si è imposto clamorosamente su David Ferrer dopo aver salvato addirittura un match point. Sia Delbonis che Pouille sono stati giustizieri di un italiano nel match di quarti: il primo ha lasciato solo quattro game a Marco Cecchinato, il secondo ha prevalso sulla settima testa di serie del seeding Paolo Lorenzi dopo una battaglia durata quasi due ore e mezza.
Primo set all’insegna dell’equilibrio, nessun break e poche chance da una parte e dall’altra: unico break point a disposizione del francese nel gioco inaugurale; ben tre le occasioni per il sudamericano, tutte nel sesto game. È proprio quest’ultimo a comandare gli scambi col suo fondamentale migliore, il diritto, ma il ventiduenne di Grande-Synthe tiene botta e si aggiudica al tie-break il primo parziale, per sette punti a quattro, nonostante la migliore partenza dell’avversario, capace di sprecare un mini-break di vantaggio. Buone percentuali di realizzazione al servizio per entrambi: ampiamente superiori al 70% con la prima, oltre il 60% con la seconda. Qualora ce ne fosse bisogno, Pouille dimostra di essere uno degli atleti attualmente più in forma del circuito anche nel secondo parziale. Grande lucidità nelle scelte e ottima mobilità per il transalpino, che coglie l’allungo decisivo nel quarto gioco: disegna alla perfezione il campo, poi conclude con una pregevole volée di diritto che non lascia scampo alla terza forza del tabellone, conquistando l’unico break dell’incontro e salendo 3-1. Nessun problema dunque per il tennista d’Oltralpe, che non soffre praticamente più nei propri turni di battuta, a parte un delicato settimo game portato a casa ai vantaggi, e si impone col punteggio finale di 7-6(4) 6-3, in un’ora e trentotto minuti di gioco, dopo un gratuito di diritto in corridoio dell’argentino. Raggiunge così la prima finale in carriera in un torneo del circuito maggiore e, in caso di vittoria domani, compierebbe un balzo di 25 posizioni, attestandosi al 47esimo posto. Per Delbonis, nonostante l’eliminazione, altra settimana favorevole: il tennista di Azul manca l’appuntamento con la quinta finale, ma guadagna quattro posizioni nel ranking e salirà al numero 36 dal prossimo lunedì, a due sole piazze dal suo miglior piazzamento.
Molto atteso il secondo match di giornata: da una parte Guillermo Garcia-Lopez, campione uscente qui a Bucarest, dall’altra Fernando Verdasco, per un derby tra veterani iberici dallo spettacolo annunciato. Otto i precedenti tra i due: ben sei le vittorie del madrileno, ma è stato Garcia Lopez ad aggiudicarsi l’ultimo confronto, qualche mese fa sul veloce indoor di Valencia. Proprio quest’ultimo ha dovuto salvare ben due match point ieri, prima di avere ragione solo al tie-break del set decisivo dell’argentino Guido Pella; più agevole il successo in due set dell’ex numero 7 delle classifiche mondiali, ai danni dell’olandese Robin Haase.
È proprio Verdasco a premere per primo sull’acceleratore, con l’unico break del set che arriva nel secondo gioco, alla terza opportunità: drop shot millimetrico e successivo passante al corpo di diritto che lascia immobile l’avversario. Il trentaduenne nativo di Madrid fa quel che vuole da fondo campo, sostenuto da una grande giornata al servizio: notevoli i 15 punti realizzati su 17 prime in battuta, decisivi per chiudere 6-3 il primo parziale, con il suo secondo ace, senza concedere alcuna chance al connazionale. Ancora il madrileno protagonista nelle prime battute del secondo set: prova a scappare via ottenendo il break ai vantaggi nel quinto gioco, ma Garcia Lopez è bravissimo a rimanere concentrato e ad approfittare del primo passaggio a vuoto dello sfidante, che arriva puntuale nel game successivo. Uno sciagurato Verdasco riesce addirittura nell’incredibile impresa di perdere quattro giochi di fila: clamoroso crollo al servizio, tanti errori e il numero 4 del seeding conquista per 6-3 un secondo set che qualche minuto prima stava per sfuggirgli di mano. Il tennista di Albacete, dopo avere sprecato una palla break nel gioco d’apertura del set decisivo, perde il proprio turno di servizio nel quarto game, a causa di un diritto trascinato oltre la riga di fondo dal nastro. L’attuale numero 86 del ranking non perde la calma stavolta e, approfittando di qualche errore di troppo dell’avversario, si aggiudica l’incontro ottenendo, grazie a un fulmineo lungo linea di diritto, il secondo break del parziale nell’ottavo gioco, e imponendosi per 6-3 3-6 6-2, in poco meno di due ore.
Un francese e uno spagnolo si affronteranno dunque nell’atto conclusivo del BRD Nastase Tiriac Trophy: non accadeva dal 2008, quando Gilles Simon battè in due comodi set Carlos Moya. Proprio Simon che, con tre successi, è il tennista più titolato a Bucarest, è l’ultimo francese ad aver raggiunto la finale nel torneo rumeno, nel 2012. Curiosamente, la Spagna è invece la nazione ad essersi aggiudicata più edizioni dell’evento, grazie al trionfo di otto rappresentanti diversi in altrettante occasioni. Nessun precedente tra Fernando Verdasco e Lucas Pouille: l’iberico, alla sua ventesima finale, andrà a caccia del settimo sigillo in carriera, per un titolo che manca da oltre due anni, quando riuscì a trionfare sulla terra statunitense di Houston. Con questo successo guadagna attualmente ben 26 posizioni, issandosi fino alla 60esima piazza del ranking: si avvicinerebbe ulteriormente alla top50 in caso di vittoria finale.