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Wta Miami, Gauff arrabbiata con l’organizzazione: “Il torneo prevede calendari irrealistici”

Coco Gauff
Coco Gauff - Foto LiveMedia/Rob Prange/DPPI

L’americana Coco Gauff ha debuttato in casa al torneo di Miami con una vittoria senza complicazioni ed è stata una delle poche tenniste a scampare alla pioggia, ma dopo aver battuto la Podoroska con il risultato di 6-1 e 6-2, in conferenza stampa ha commentato il suo malcontento per l’organizzazione del torneo, oltre a parlare della sua preparazione per una partita in queste condizioni, della sua presenza su Topspin 2025 e del suo rapporto con il suo fisioterapista argentino.

Sulle sue sensazioni dopo aver battuto Podoroska prima che arrivasse la pioggia: “Per me è stata una bella partita nonostante l’attesa, ma sono contenta di averla giocata oggi. Sono contenta di come ho giocato. Quello che mi è piaciuto di più è stato iniziare bene la partita, perché quando esci e l’attesa è lunga, non si sa mai come inizierai. Anche quelle palle break che ho guadagnato sono state importanti, penso che sia stata una all’inizio della partita e poi diverse alla fine. Sì, onestamente, la partita è stata veloce, quindi sono felice di aver finito prima che piovesse“.

In merito alla pioggia e sull’organizzazione generale del torneo: “Sono arrivata secondo il programma normale, anche sapendo che avrebbe piovuto. Ho accorciato il riscaldamento per poter colpire. Mi sono allenata per 15 minuti alle 9 del mattino. Non so se ha fatto la differenza perché abbiamo giocato molto più tardi. Mentre aspettavo, parlavo con la gente e leggevo. È stata una lunga attesa. Non sapevo quando mangiare. Il torneo ha un programma non realistico, quindi anche questo mi è sembrato un po’ strano”.

Sulla sua apparizione su Topspin 2025: “Sapevo che ci sarei stata perché in realtà ho fatto quel po’ di scouting che in Australia fanno per questo motivo. Non ho mai giocato a questo gioco. L’ho solo visto. Ad essere sincera, non sono pratica di ‘giochi sportivi’, ma proverò a procurarmelo e magari a vedere come gioco. Ho visto un video e le mosse sembrano divertenti. Sì, è davvero bello essere in un videogioco. Anche se non lo so. Non so come mi sentirei se lo interpretassi io stesso”.

Poi parla del futuro passaggio dal cemento alla terra battuta: “Lavoriamo di più sulle gambe e sui glutei perché ci sono molti scivolamenti e molti movimenti forzati. Si tratta di prevenire gli infortuni. A parte questo, si tratta di cambiare gradualmente la superficie. Non riuscirai mai al primo colpo e ci vuole pratica per avere movimenti incredibili”.

Infine scherza sul rapporto col suo fisioterapista argentino: “Ho iniziato con lei quando avevo 16 anni e abbiamo un ottimo rapporto. È una persona straordinaria ed è ovviamente brava nel suo lavoro. Penso che sia importante avere nella mia squadra persone con cui andare d’accordo. Chiamiamo gli argentini ‘la mafia’ – scherza Gauff-. Non so se avete mai guardato le squadre dei giocatori. Direi che molti giocatori hanno almeno un argentino in squadra, che sia un allenatore o un fisioterapista o un preparatore fisico. Sono arrivata a conoscere molto bene il modo di essere degli argentini”.

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