La Lazio batte il Frosinone 3-2 allo ‘Stirpe’ e lo fa quasi come ha fatto all’andata: con un gol di testa di Castellanos e una rimonta orchestrata in pochi minuti, sfruttando le poche disattenzioni dei ciociari. L’anticipo serale della ventinovesima giornata di Serie A è quasi un remake del primo match tra le due squadre, anche se rispetto a quel confronto è cambiato tutto. Per la prima volta in questa stagione la squadra di Di Francesco si ritrova nelle ultime tre posizioni della classifica (18° posto in questo caso). E soprattutto per la prima volta dal giugno 2021 non è Maurizio Sarri a guidare la Lazio. Sulla panchina biancoceleste c’è Giovanni Martusciello, ex vice del tecnico di Figline Valdarno, ora nei panni di traghettatore verso l’era Igor Tudor. Aspettando l’insediamento dell’allenatore croato, la Lazio chiude una settimana difficile di contestazione con il 4-3-3 di Sarriana memoria con Mandas tra i pali al posto dell’infortunato Provedel. A centrocampo c’è Guendouzi, il cui ricorso contro le due giornate di squalifica è stato accolto, mentre in attacco è la bandiera Ciro Immobile a guidare l’attacco. A partire forte però, come spesso capita, è il Frosinone. E al 13′ la squadra di casa è già in vantaggio. Su cross dalla sinistra di Zortea, Lirola sbuca tra Zaccagni e Pellegrini e di testa batte Mandas. Il Frosinone sviluppa la sua manovra con facilità e al 36′ sfiora anche il 2-0: Lirola imbuca per Brescianini che cerca un assist in area, ma Gelli non trova l’impatto col pallone. Al 38′ la Lazio punisce il Frosinone. Guendouzi crossa al centro dalla destra, Zaccagni è solo in area e di prima intenzione non perdona Turati. Tutto da rifare per un Frosinone che nel finale del primo tempo ha un’altra occasione. È Lirola a chiudere un contropiede fluido dei ciociari, ma stavolta il suo tiro termina sull’esterno della rete.
All’intervallo Martusciello spende un cambio obbligato: Pellegrini (ammonito e costretto a saltare la Juventus nel prossimo turno) non è al meglio per un colpo alla caviglia e lascia il posto a Lazzari. Al 46′ si scatena Soulè: l’argentino scappa sulla destra e cerca il tiro, Mandas blocca in due tempi. La svolta arriva con le sostituzioni. Al 56′ il tecnico biancoceleste richiama Cataldi, ma soprattutto Immobile. Al loro posto c’è spazio per Vecino e Castellanos. Più centimetri e stacco aereo per una Lazio che in Serie A ha segnato un solo gol di testa: proprio con Castellanos e proprio nel match di andata col Frosinone. Sembra scritto nel destino, eppure al primo pallone toccato il Taty porta in vantaggio i biancocelesti con un colpo di testa sugli sviluppi di un calcio piazzato di Luis Alberto. È l’episodio della svolta. Turati tiene a galla il Frosinone su due conclusioni di Castellanos e Luis Alberto, ma al 62′ subisce il 3-1. Dopo un calcio d’angolo, Casale tenta una girata sporcata da due difensori. Il pallone carambola sul palo, dove è appostato Castellanos, che firma il tris e si gode la sua prima doppietta in biancoceleste. Il Frosinone però ha la forza di tornare in partita. Corner di Gelli, stacco aereo di Okoli e rovesciata vincente di Cheddira. L’ex Bari poco dopo firma anche il gol del pari dopo una sbavatura di Mandas, ma la sua posizione è irregolare e non bisogna neanche scomodare il Var. Il Frosinone si disunisce alla ricerca del gol e rischia di subire il poker. Su una ripartenza della Lazio, però, è una parata incredibile di Turati su Luis Alberto a salvare le speranze ciociare. Anche sul fronte opposto però è decisivo il portiere e Mandas all’89’ neutralizza in volo un tiro a giro di Barrenechea. Nel finale, con otto minuti di recupero, salta ogni schema. Soulè salva un contropiede da ultimo uomo, mentre Simone Romagnoli va a fare l’attaccante aggiunto. Non basta: il Frosinone resta terzultimo a 24 punti, la squadra biancoceleste rilancia le sue ambizioni europee e sale a 43 punti. Alla fine l’immagine più bella per una Lazio a caccia di serenità è l’abbraccio tra Immobile e Castellanos. A Tudor forse farà piacere più dei tre punti.