E’ stata messa la parola fine alla vicenda giudiziaria che ha visto protagonista Salim Diakitè, oggi difensore del Palermo ma all’epoca dei fatti tesserato per la Ternana. Nel corso di un controllo di routine alla stazione di Terni, gli era stato chiesto di mostrare il permesso di soggiorno, documento che non possiede in quanto comunitario (di origini francesi). Dalla richiesta delle forze dell’ordine era nata una forte discussione, con un verbale redatto dagli agenti della Polizia Ferroviaria con annessa accusa di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
Oggi il giudice del tribunale di Terni, Simona Tordelli, ha disposto la sospensione condizionale della pena. “Salim ha completamente risarcito le persone ritenute offese e corrisposto le spese legali – dichiara Gianmaria Daminato, avvocato del giocatore -. Alla luce di questo il giudice ha ritenuto che Salim nell’ambito di una pena concordata che sarebbe stata di 5 mesi ha pieno diritto ad avere la sospensione condizionale della pena e quindi non c’è necessità di svolgere lavori di pubblica utilità e di pagare una multa”.