A vederlo da fuori, sembra quasi un museo. Solo il contesto, che lo vede incastonato tra una piscina, un diamante di baseball e un palazzetto polifunzionale, restituisce l’uso sportivo all’immagine esterna dello Stadio olimpico Lluís Companys, situato sulla collina del Montjuïc, che regala all’impianto il nome informale. Con il Camp Nou sotto i ferri di un restyling lungo e milionario, il Barcellona ha traslocato qui per una stagione, ma il colpo di fulmine con gli esigenti tifosi blaugrana non c’è stato. “Il Montjuic deve sembrare il Camp Nou. Deve sembrare una pentola a pressione. E i tifosi devono essere il giocatore numero 12”. A dirlo è Xavi che prova a scuotere i tifosi alla vigilia di Barcellona-Napoli, match di ritorno di Champions League, che vede le due squadre ripartire dall’1-1 dell’andata. Sulla carta il club catalano è favorito e il pareggio del primo round, in vista dell’appuntamento casalingo, è un buon risultato. Poi però ci sono i numeri a frenare l’entusiasmo. Al Montjuic infatti il Barcellona fatica a sentirsi a casa. L’atmosfera non è neanche lontanamente paragonabile a quella del Camp Nou, tant’è che nella penultima partita casalinga contro il Getafe il club ha fatto registrare solamente 36.803 presenze, il terzo peggior dato stagionale.
Ancor peggio è stato fatto contro Almería (34.471) e persino nella partita di cartello contro l’Atlético de Madrid (34.568). Niente da fare, ai tifosi del Barcellona l’Olimpico sulla collina proprio non piace. I motivi non sono pochi. C’è chi ha individuato il problema nel clima freddo e nella scomodità dei trasporti (la metropolitana è lontana, non si può accedere con l’auto, ma solo a piedi o con le navette gratuite) e c’è chi aveva puntato il dito contro i prezzi dei biglietti (l’impianto ha quasi 40.000 posti a sedere in meno del Camp Nou). Quel che è certo è che il malumore del pubblico si è tradotto sul campo in un rendimento sotto le aspettative. Nella scorsa stagione la squadra di Xavi perse una sola partita (nella penultima giornata a titolo già assegnato) e subì quattro gol in totale. In quest’annata Pedri e compagni hanno già subìto tre sconfitte e incassato 19 reti. Migliore è la situazione in Champions League, ma la fase a gironi con Porto, Anversa e Shakhtar non ha riservato avversari temibili. Nel complesso, però, sono arrivati 9 punti su 9, con 9 gol fatti e 2 subiti. Adesso Xavi spera di ripetersi contro un Napoli che con Francesco Calzona sta tentando di cambiare marcia per tenere vive le speranze di qualificazione alla prossima Champions e al Mondiale per club 2025. Occhi puntati sui principali protagonisti dell’andata. Lewandowski ha realizzato 18 gol in 21 presenze negli ottavi di finale in carriera, mentre Osimhen ha risposto al polacco al ‘Maradona’ con lo spunto che è valso l’1-1. Alla fine, con ogni probabilità sarà un match deciso dai bomber. E forse, chissà, da un’atmosfera tutt’altro che casalinga.