Una bella gara a Jeddah, che viene sparigliata nelle fasi iniziali dal solito errore di Stroll, ma che alla fine termina come ci si poteva ampiamente aspettare: Max Verstappen non sbaglia niente e vince anche la seconda gara stagionale, la cinquantasei in carriera nonostante gli appena ventisei anni, per il centesimo podio in carriera. Numeri da capogiro per il tre volte campione iridato, che anche in Arabia Saudita si prende la scena fino quasi a non essere mai inquadrato: dopo essersi difeso bene in partenza, lasciando Leclerc a lottare con Perez, inizia la sua fuga e dopo cinquanta giri chiude con un vantaggio di tredici secondi abbondanti sul suo compagno di squadra. Già, non è il Checo sonnecchioso dello scorso anno, ma il messicano è in grado di far fruttare lo strapotere della Red Bull facendo quel che gli si chiede: secondo posto e altra doppietta, peraltro con una leggerezza – che non viene pagata – che costa cinque secondi di penalità per l’unsafe release su Alonso. Eppure, nonostante la sanzione, Charles Leclerc è dietro.
Un leone in gabbia il monegasco, che trova il primo podio stagionale, da fenomeno si prende anche il giro veloce all’ultimo giro, dimostrando di voler lottare forse per qualcosa di più di un terzo posto agevole per la seconda forza del campionato. E poi, che dire di un meraviglioso Oliver Bearman: settimo al traguardo il rookie all’esordio assoluto in F1, e per giunta alla guida del Cavallino: il sostituto di Sainz ha lottato da leone, contro tutto e tutti inclusa la pressione sul collo, rimontando quattro posizioni e difendendo un piazzamento di assoluto prestigio, ben più del massimo e di quanto ci si poteva attendere da un debuttante, seppur di grande talento. E’ infatti il record per un pilota così giovane al debutto sulla Rossa.
La Ferrari, a questo punto, con podio, gran debutto del rookie e giro veloce, si conferma assolutamente alle spalle soltanto alla Red Bull, e purtroppo di molto, anche se meno rispetto al 2023, ma decisamente avanti nei confronti di una McLaren che ha trovato l’ottimo quarto posto con Piastri, dimostrando di trovarsi a proprio agio su una pista come questa, e la Mercedes che ancora una volta appare troppo, troppo lenta nonostante un Hamilton che lotta con tutti, persino con Leclerc suo compagno fra un anno. E poi, c’è il solito Alonso, per il quale al di là della macchina si deve parlare del talento del pilota. Prossimo appuntamento in Australia dopo il giusto riposo: la Ferrari punta a crescere ancora per continuare a ridurre il gap da una Red Bull che però, per il momento, pare irraggiungibile.