“Situazione Gravina? Mi preoccupa moltissimo, però oltre non vado. Sono abituato a parlare con la cautela necessaria. Di fronte a questa vicenda servono prudenza e garanzie. La magistratura in primo luogo farà la sua parte. Io poi sono contrario ai tribunali del popolo e ai processi di piazza”. Così il ministro per lo Sport e per i Giovani, Andrea Abodi, commenta il caso dossieraggio a margine della tavola rotonda “Sostenibilità e lealtà sportiva” organizzata dall’associazione Davide Astori al Salone d’onore del Coni. “Ho sentito Gravina, anche perché abbiamo problemi quotidiani che vanno affrontati, quello che emerge dalla cronaca di questo fatto è il dato inquietante”, conclude.
Sugli stadi: “Siamo il Paese più arretrato per quanto riguarda gli stadi di calcio. Ma io sono abituato a pensare che i momenti negativi sono anche momenti di opportunità. Per questo parlai di un commissario per gli stadi. Serve una modalità che metta tutti nelle stesse condizioni nei rapporti istituzionali e negli iter amministrativi – ha proseguito – Ci deve essere un coordinatore del procedimento che abbia capacità di supportare. Serve anche una norma che consenta di snellire le procedure. Bisogna avere coscienza degli errori fatti e il primo messaggio deve partire dal sistema calcio nella sua massima espressione, da Federazione e Lega. L’espressione di queste carenze sono i fatturati. Mettiamoci nella condizione di avere infrastrutture moderne e non solo perché avremo gli europei nel 2032″.
Infine una riflessione generale: “E’ un momento nel quale la cronaca ci pone di fronte a fattori critici. La cronaca dei prossimi mesi ci spiegherà quanta realtà ci sia in tutto quello che viene raccontato. Resta il fatto che dobbiamo cogliere questo momento difficile per farlo diventare un momento non solo di riflessioni, ma un momento di decisioni”.