Walk around sotto la pioggia e campo pesante. Nella giornata odierna la situazione metereologica dovrebbe essere migliore, ma nel caso non sarà certo il maltempo ad impedire agli oltre 400 tifosi viola di affollare il settore ospiti della Bozsik Aréna di Budapest, dove stasera è in programma Maccabi Haifa-Fiorentina, match di andata degli ottavi di finale di Conference League. Uno stadio piccolo, casa dell’Honved, che sarà la sede ‘casalinga’ forzata della formazione israeliana e il motivo, ovviamente, è legato alla difficilissima situazione in corso nella Striscia di Gaza. Per la Fiorentina si tratta quindi della quinta trasferta a Budapest, nonché la seconda gara esterna europea consecutiva nella capitale ungherese, dopo il pareggio per 1-1 in casa del Ferencváros alla sesta giornata. Un piccolo vantaggio, che però non lascia tranquillo Vincenzo Italiano. “Una partita tosta, oltre che importante perchè siamo agli ottavi di una competizione che ha tante squadre di valore – le parole del tecnico -. La Conference è al terzo anno e questa terza edizione secondo me propone club ancora più attrezzati per arrivare fino in fondo. Noi l’anno scorso abbiamo fatto un bel percorso arrivando in finale, vogliamo lottare con le altre per giocarci anche quest’anno questo trofeo, sapendo che non sarà facile e che sarà molto più complicato rispetto alla scorsa stagione”.
Turn over sì, in ottica Roma, ma senza rivoluzioni. D’altronde un assist arriva anche dal giudice sportivo che ha fermato Lucas Beltran in campionato. L’ex River sarà quindi titolare contro il Maccabi alle spalle di Nzola. Se non è l’ultima spiaggia per l’ex Spezia, poco ci manca, ma c’è ancora margine per riscattare una stagione fin qui negativa. Sulle fasce dovrebbe toccare a Nico Gonzalez e Ikone, mentre a centrocampo c’è spazio per Maxime Lopez e Duncan. Non è a Budapest invece Arthur Melo, che ha iniziato a lavorare sul campo nella mattinata di ieri dopo il trauma contusivo-distorsivo rimediato contro il Torino. Con lui a Firenze anche Kouame (ieri controlli ematici) e Martinez Quarta. In difesa tocca quindi a Kayode, Milenkovic, Ranieri, Biraghi. A loro il compito di gestire le risorse offensive di un Maccabi lontano dai livelli raggiunti nella scorsa stagione, quando gli israeliani riuscirono a battere la Juventus di Massimiliano Allegri nella fase a gironi di Champions League. Un altro motivo per non sottovalutare il nuovo impegno di Budapest, sognando l’ultimo atto di Atene e la seconda finale europea consecutiva.