Prosegue il dibattito politico sulla nuova pista da bob per le Olimpiadi invernali del 2026 a Cortina d’Ampezzo. “Per quanto riguarda il tema di legacy dell’impianto, mi permetto di ricordare che gli ottimi successi del Coni in termini di medaglie conquistate nelle ultime edizioni Olimpiche e dal CIP in quelle Paralimpiche, partono da lontano. Tali successi si costruiscono mettendo a disposizione delle Federazioni una serie di impianti sportivi capaci di ospitare e far allenare al meglio i nostri atleti. Si tratta altresì di una forma di investimento che proietta nel futuro la possibilità di rafforzare la cultura dello sport, in questo caso quelli di scivolamento, che tradizionalmente rappresentano e hanno rappresentato fucine di grandi successi internazionali per i nostri colori”. Queste le parole del ministro Andrea Abodi ieri in commissione alla Camera parlando della pista in corso di realizzazione a Cortina.
E, nel concludere il suo intervento, ha ricordati alcuni recenti successi: “In tal senso, permettetemi di salutare e ricordare i recentissimi successi di Amedeo Bagnis e Valentina Margaglio nella coppa del mondo di skeleton, maschile e femminile, quelli di Andrea Voetter e Marion Oberhofer che hanno messo a segno tre podi consecutivi in coppa del mondo di slittino, doppio femminile, e quelli di Patrick Pigneter e Evelyn Lanthaler nella coppa del mondo di slittino, maschile e femminile, nel dicembre scorso”.
Le obiezioni sono arrivare in particolar modo da Mauro Berruto, esponente del Pd: “Resta una scelta folle quella di insistere per la realizzazione di una nuova pista che rischia di non poter essere utilizzata per i suoi scopi. Mi chiedo se la scelta del Governo di investire 120 milioni di euro non rappresenti, oltre ad un azzardo, un tributo di natura politica”. Da qui anche un appello “al buonsenso del Governo e degli atleti coinvolti affinché si possa ripristinare una pista già esistente piuttosto che costruirne una nuova che molto probabilmente non verrà mai utilizzata”.