Sono ufficialmente terminati gli attesissimi tre giorni di test prestagionali del Bahrain, durante i quali le squadre di Formula 1 hanno avuto l’opportunità di raccogliere i primi ed importanti segnali sulle loro nuove monoposto, tracciandone i punti di forza ed eventuali lacune. Nell’arco di queste giornate, i test sono stati ostacolati da diversi intoppi, causati dallo sventolare delle bandiere rosse per via di problemi reiterati con dei tombini in prossimità della Curva 11. Nonostante i continui cambiamenti di programma, ci sono molti spunti da evidenziare.
Fermo restando che le prestazioni inscenatesi in pista sono da prendere con le pinze (per questioni dovute al “sandbagging” e ai carichi di carburante ignoti, ndr), è doveroso analizzare i segnali inviati dai primi della classe, ossia la Red Bull. Entrambi gli alfieri della scuderia di Milton Keynes sono apparsi estremamente veloci e costanti nei propri long run con tutte le mescole, nonostante la RB20 abbia mostrato momenti di nervosismo, specialmente durante il primo giorno, apparendo sottosterzante. Da notificare, inoltre, come la RB20 sembra essere stata utilizzata sempre (o quasi) con importanti carichi di benzina e con assetti diversi (specialmente con Perez, ndr). Comunque sia, Max Verstappen si conferma il pilota da battere, con Sergio Perez che, dopo una stagione da dimenticare, sembra essere ripartito con il piede giusto. Tuttavia, la sensazione comune è che Red Bull stia ancora nascondendo il vero potenziale della vettura, che presumibilmente verrà svelato nelle qualifiche di sabato prossimo.
Una squadra che, invece, si è nascosta poco è la Ferrari. La scuderia di Maranello ha mostrato miglioramenti significativi rispetto all’anno scorso, incrementando vertiginosamente la guidabilità della vettura, il degrado gomme e la consistenza dei long run, tutti punti deboli della SF-23. Dagli on-board della SF-24 di Charles Leclerc e Carlos Sainz, infatti, è ben visibile come i piloti siano molto a più agio nella maneggevolezza della macchina, in quanto effettuano molte meno correzioni di traiettoria rispetto all’anno scorso, denotando, infine, una maggiore reattività dell’avantreno. I tempi registrati dai due alfieri della Rossa, inoltre, sono molto costanti anche a set-up alterni, e questo non può che stampare un sorriso a 32 denti sul viso degli operatori della Ferrari. La SF-24 pare, dunque, essere nata bene, fungendo quindi da ottima base di sviluppo per il futuro.
Mercedes ha invece mantenuto un profilo più criptico, concentrandosi principalmente su long run costanti con mescole dure, ed ha aspettato il terzo giorno per mettersi (positivamente) in mostra sul giro secco. Tuttavia, non è chiara la vera competitività della W15, così come Aston Martin, seppur si sia resa protagonista di long run con tempistiche vicine a quelle della Ferrari. Ha patito particolarmente, però, il degrado gomme, il quale era uno dei punti di forza della AMR23.
Per quanto concerne McLaren, il team papaya si è concentrato sui rilevamenti aerodinamici, inanellando inoltre una serie di giri con ottime cronometrie, specialmente con Oscar Piastri. Anche Visa Cash App RB ha ben figurato, che con Daniel Ricciardo si è messa decisamente in mostra, così come Stake F1 Team. Non si può dire lo stesso di Alpine, che al momento appare la scuderia più in difficoltà, con Pierre Gasly e Esteban Ocon che faticano a trovare il giusto ritmo a bordo della A524, la quale dimostra evidenti problemi di guidabilità. Discorso diverso per la Williams e la FW46, che appare competitiva ma piuttosto diversa, in termini cinematici, rispetto alla sua predecessora, e questo obbliga sia Alex Albon, sia Logan Sargeant a trovare la quadra in tempi ristretti. Infine, la Haas è rimasta nell’anonimato, seppur sia il team con il maggior numero di giri completati (441, ndr).