Anche nell’ultima giornata dei Mondiali di nuoto 2024 in programma a Doha il tricolore sale più volte sul podio. Merito di Benedetta Pilato, Sara Franceschi e della 4×100 mista maschile. L‘Italia chiude in sesta posizione il medagliere, con un bilancio più che positivo di 3 ori, 10 argenti e 6 bronzi. Medaglie che non sono affatto poche, considerando l’assenza anche di un campione che risponde al nome di Thomas Ceccon.
TUTTI GLI ITALIANI QUALIFICATI A PARIGI
Benedetta Pilato non delude le attese e per l’ennesima volta è tra le prime tre nella finale iridata dei 50 rana, conquistando un prezioso bronzo. La 19enne – che diventa dopo Federica Pellegrini e Simona Quadarella la terza italiana a collezionare almeno cinque podi individuali nei Mondiali in vasca lunga – nuota in 30″01 e deve arrendersi soltanto alla lituana Ruta Meilutyte e all’astro nascente cinese Tang Qianting. “Una medaglia ci vuole sempre – afferma la giovane campionessa tarantina – Sono contenta per la medaglia, però mi dispiace perché questa non è la migliore versione di me stessa. Ieri mi dicevo che ho fatto il record del mondo nel momento più sbagliato, quando non c’erano i mondiali. Ma va bene così. La gara si è sviluppata come mi aspettavo tra Ruta Meilutyte, Tang Qianting e me. Un decimo non è nulla rispetto a ieri. Sono orgogliosa di aver conquistato la medaglia numero dieci del nuoto a Doha. Un record per l’Italia ai mondiali”.
La sorpresa di serata la mette a segno Sara Franceschi, che riesce a riportare l’Italia sul podio dei 400 misti femminili con un 4’37″86 che le regala anche il pass per i Giochi di Parigi. Dalla corsia otto una vera e propria impresa quella della 25enne di Livorno, con il suo quinto tempo personale di sempre in un gara vinta dalla britannica Freya Colbert davanti all’israeliana Anastasia Gorbenko. “E’ una medaglia incredibile, inaspettata perché ho passato un autunno non semplice. E’ arrivato anche il pass olimpico e ciò mi consente di essere più serena. Ho avuto questo problema a collo e spalla che mi ha impedito di allenarmi per quasi due mesi – racconta Sara Franceschi – Mi formicolava tutto fino alla punta delle dita e non riuscivo a spingere in acqua. Ho fatto l’intervento, sono stata un bel po’ ferma, ho ricominciato ad allenarmi piano, piano, resistendo al dolore, facendo terapia e dal 10 gennaio sono riuscita ad allenarmi seriamente, però sono arrivata qui che non sapevo bene cosa potevo fare. Con un mese di allenamento le mie gare non preparano. Oggi ho avuto la possibilità e ci ho provato fino alla fine. Stamani quando ho visto che ho toccato sesta ed ero indietro, ho pensato che il mio campionato fosse finito. Invece ho avuto anche un po’ di fortuna ad entrare con l’ultimo tempo utile e in finale me la sono giocata”.
Podio anche per la 4×100 mista maschile, con il quartetto composto da Michele Lamberti, Nicolò Martinenghi, Gianmarco Sansone e Alessandro Miressi che non va troppo lontano da uno splendido argento, nuotando in 3’31″59 contro il 3’31″23 dell’Olanda seconda. Vittoria – come da pronostico – per gli Stati Uniti, che vanno sotto il muro dei 3′ e 30″.
Alberto Razzetti è quinto in 4’13″05 nei 400 misti maschili vinti da Lewis Clareburt, mentre Michele Lamberti è settimo in 24″82 nella finale dei 40 dorso che si è aggiudicato Isaac Cooper. Sesta posizione per la 4×100 mista femminile composta da Francesca Pasquino, Benedetta Pilato, Costanza Cocconcelli e Chiara Tarantino in 4’00″34. Podio che comprende Australia, Svezia e Canada, ma le azzurre possono in ogni caso festeggiare l’approdo alle Olimpiadi con il tempo nuotato in mattinata durante le batterie.