Ciclismo

Ciclismo, Giro del Trentino: Nibali attacca ma non morde, vince Landa

Mikel Landa - Foto di Matthieu Riegler CC BY 3.0

Tanel Kangert vince in volata la quarta e ultima tappa del 40° Giro del Trentino di ciclismo, 161 chilometri da Malè a Cles, e per poco non conquista anche la maglia ciclamino di leader della corsa. Mikel Landa, che aveva sull’estone del Team Astana un vantaggio di 8”, ha controllato alla perfezione la corsa anche se nel finale ha rischiato moltissimo: con gli abbuoni Kangert lo avrebbe scavalcato, ma lo spagnolo è riuscito a conquistare il terzo posto e i conseguenti secondi di bonus vitali per il titolo. Una tappa bellissima, caratterizzata nella prima parte da un Vincenzo Nibali all’attacco. Lo Squalo non ha morso come nei giorni migliori, ma domenica sarà alla Liegi-Bastogne-Liegi, l’ultimo step prima del Giro d’Italia al via il 6 maggio.

A Vincenzo Nibali, è risaputo, non piace perdere. Era già successo nella seconda frazione di questo Giro del Trentino:  Mikel Landa a volare sui pedali verso il successo di tappa e la maglia ciclamino, mentre il campione siciliano arrancava nelle retrovie, imballato dopo giorni di pausa agonistica. Ancora peggio la giornata di ieri: 32° a quasi 2 minuto e mezzo dal compagno di squadra Tanel Kangert. Lo Squalo sapeva di non avere la gamba per competere con l’iberico, ma forse si aspettava di andare un po’ più forte. E così ha provato a lasciare il segno, il suo classico morso dello Squalo a una corsa che nel 2013 gli ha portato molta fortuna con la vittoria a poche settimane dal primo, e finora unico, successo al Giro d’Italia. Il campione italiano è scattato al chilometro 40 sulla salita di Fondo, la prima di giornata. Una vampata d’orgoglio che ha coinvolto anche Damiano Cunego e il russo della Gazprom Alexander Foliforov. La fuga è stata controllata con attenzione dal team Sky, perché quando c’è in avanscoperta un corridore di questo spessore non ci si può permettere di giocare col fuoco. Due minuti e mezzo il massimo vantaggio, prima che il gruppo rinvenisse nel corso dell’ultimo Gran Premio della montagna, la Forcella di Brez.

Mikel Landa, Sergey Firsanov, Jakub Fuglsang, i due dell’Ag2r Domenico Pozzovivo e Roman Bardet e Michele Scarponi hanno ripreso Firsanov e Nibali (Cunego aveva già mollato) a 5 chilometri dallo scollinamento. I due ex fuggitivi si sono subito staccati, continuando a salire del proprio passo, e non sono più riusciti a rientrare sui migliori. Sui 6 di testa si è agganciato nel tratto di falsopiano successivo alla discesa un gruppetto di corridori comprendente tra gli altri Tanel Kangert, Stefano Pirazzi e alcuni elementi del Team Sky, che hanno potuto così dare manforte a Mikel Landa impegnato in una strenua difesa della sua leadership. Il basco è stato attaccato più volte nel circuito finale, 14 chilometri di saliscendi continui, ma non si è mai fatto sorprendere. Particolarmente pimpanti Jakub Fuglsang, secondo in classifica a 10 secondi dalla maglia ciclamino, e Stefano Pirazzi, che invece non preoccupava ai fini della generale. Il laziale della Bardiani è scattato a ripetizione fino a trovare la preziosa collaborazione del francese dell’Ag2r Jean Christophe Peraud. I due però sono stati raggiunti al chilometro finale e la volata ha premiato Tanel Kangert, che per poco non si è preso anche il bottino pieno. Per Landa sarebbe stato meglio lasciar andare Pirazzi ma, invece, ha preferito giocarsela in volata con i due dell’Astana: per soli 2 secondi di margine e con un colpo di reni in velocità, non proprio il suo terreno di caccia, il 40° Giro del Trentino è suo.

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