‘‘Ricorso Udinese sulla chiusura dello stadio? Non spetta a me entrare nel merito delle valutazioni oggettive che l’Udinese nel suo ricorso porterà avanti. Credo che sia giusto, ed è previsto uno dei gradi di giudizio”. Lo ha detto il presidente della Figc, Gabriele Gravina al termine del vertice sul razzismo al Viminale. “Credo c’è un elemento fondamentale sul quale davvero tutti dobbiamo essere impegnati – ha aggiunto -. Qui non è più un problema di uno, tre, cinque, dieci come è il caso di Udine. Qui è un problema in cui dobbiamo agire con grande positività. Cioè noi quello che chiediamo alle nostre società è sensibilizzare verso un atteggiamento positivo di tutto il resto della tifoseria. Quindi è importante far scattare sia le attenuanti sia le esimenti con un atteggiamento positivo da parte di tutto lo stadio. Devo dire che purtroppo a Udine quando è rientrato Maignan i fischi hanno accompagnato e hanno condiviso forse qualcosa che era meglio condannare”.
Sulla possibilità di inasprire le norme: “Non dico che sia impossibile, perché tutto è migliorabile. Però credo che le nostre norme sono davvero altamente punitive. Prevedono sanzioni davvero molto severe. Io ribadisco, al di là della sanzione, quello che noi dobbiamo valorizzare e mi sembra che qualche frutto positivo riusciamo a declinarlo, riguarda la positività, l’atteggiamento culturale di tutti coloro che partecipano alla fruibilità dello spettacolo. Quindi tutti quanti dobbiamo avere un atteggiamento più propositivo, più positivo e condannare tutti coloro che sono, diciamo, afflitti da questi fenomeni di frustrazione a livello individuale, emotivo, che poi si scatenano all’interno dello stadio rifugiandosi verso l’anonimato. Noi dobbiamo scardinare il concetto dell’anonimato e quindi andare subito a scardinare il concetto della permissività, non è più permessa all’interno degli stadi adottare politiche di questo tipo e quando li prendiamo devono essere sanzionati, sia penalmente sia sportivamente”, ha proseguito Gravina. ”Inasprimento del Daspo? Io sono molto favorevole soprattutto all’idea del recupero – spiega -. Il Daspo è sicuramente uno strumento che sta dando i suoi frutti. Quindi inasprirlo non so anche a cosa possa servire. A me piace più l’idea del Daspo, ma che sia accompagnato anche da un processo di recupero, di riabilitazione”, ha aggiunto Gravina. Poi sulla possibilità dell’arresto per chi fa i cori razzisti, ha ricordato che ”questo è un problema del codice penale, non spetta a noi. Noi parliamo di sanzioni sportive, di messe in sicurezza per quanto riguarda il sistema sportivo e per quanto riguarda l’idea della cultura che deve essere dominante nel mondo dello sport, dove non c’è spazio, né per la discriminazione razziale, né quella territoriale e soprattutto qualunque gesta o atto legato alla xenofobia”.