Esaurito il wild card weekend, restano in gara 6 squadre a cui si aggiungono Ravens e 49’s che, esentate dal primo turno di playoff, hanno svolto una settimana extra di lavoro. Questi 8 team sono pronti a giocarsi il Divisional playoff al fine di arrivare alle finali di Conference. Tornando indietro di 7 giorni non sono mancate le sorprese. Se nella AFC l’eliminazione dei Browns, seppur non esattamente attesa, può essere considerata la naturale conclusione di una serie incredibili di coincidenze sfortunate (troppi infortuni nei ruoli chiave a cui sopperire in un momento così delicato della stagione), le sconfitte di Cowboys e Eagles hanno destato molto più scalpore. Già nel commento alla partita di Tampa abbiamo osservato come Philadelphia non si sia mai presentata sul campo (almeno non con la testa), staccando la spina a fine novembre a seguito della tremenda batosta subita nello scontro diretto con San Francisco. Purtroppo, per i tifosi texani, per il terzo anno consecutivo Dallas, dopo un’eccellente regular season, ferma subito la propria corsa al Lombardi Trophy. In quel che si sta dimostrando una brutta consuetudine, emerge la debolezza mentale del suo condottiero Prescott che, nei momenti cruciali, non trova mai il bandolo della matassa.
Le favorite non steccano
I primi della AFC Baltimore Ravens 34 – Houston Texans 10 hanno finalmente sporcato gli scarpini contro gli sbarazzini Texans, la più piacevole sorpresa di questo 2023. Stavolta Stroud non compie il miracolo ed i Texans durano solo un tempo (concluso sul 10-10); A discolpa della matricola dell’anno bisogna riconoscere che seppur fortemente limitato nella produzione (175 yards e 0 TD), il giovanissimo QB di Houston regge all’assalto dell’indiavolata difesa di casa senza commettere errori. Come detto, Baltimore impiega un paio di quarti per riprendere il ritmo gara: fino all’intervallo i texani rispondono colpo su colpo. Ma al rientro dalla pausa i Ravens dimostrano consapevolezza del loro enorme potenziale e non lasciano nemmeno le briciole agli ospiti. Si susseguono 3 TD di Jackson (2 su corsa ed una su lancio per il TE Likely) ed un field goal che mettono fine all’avventura in postseason di Stroud e soci. Proprio il QB di casa è stato protagonista di una buona gara con ottimi numeri sulle corse ed un po’ meno per quanto concerne i lanci; questa mancanza rimane l’interrogativo più grande per il futuro della franchigia del Maryland, che risplende in quasi tutte le fasi del gioco fatta eccezione proprio per il gioco aereo. Houston ferma il proprio cammino ma lascia l’impressione che il futuro sia molto più che roseo. È vero che spesso confermarsi è molto più complesso di affermarsi ma quanto fatto vedere in questi primi 5 mesi da Stroud è davvero il migliore viatico per gli anni a venire.
Il sabato dedicato al Divisional si è concluso con San Francisco 49’s 24 – Green Bay Packers 21. Dopo aver fatto fuori la testa di serie n. 2 della NFC, le cheesehead del Wisconsin sono andate molto vicine a fare una nuova vittima illustre. Fino a 70 secondi dalla fine il successo arrideva ai Packers. Poi l’ennesimo TD di McCaffrey ha sancito il sorpasso su Green Bay e il secondo intercetto di giornata di Greenlaw ha chiuso la partita. L’incontro è stato molto combattuto con ben 6 cambi di leadership nel punteggio. I tifosi rosso-oro probabilmente non si aspettavano una tale sofferenza ma la gioventù e la sfrontatezza dei giocatori di Green Bay sono riuscite a tenere testa al più blasonato roster di San Francisco. Incoraggiante la prestazione di Purdy che spicca per i numeri offerti (266 yards e 1 TD) e per la solidità mentale dimostrata nei momenti clou.
I campioni in carica non mollano!
”Guerrieri, giochiamo a fare la guerra?”, è la frase iconica di un film cult del 1979 che ha come trama una guerra tra gang che si sviluppa tra i vari quartieri di New York; queste parole, più e più volte ripetute dal capo di una delle bande protagoniste della pellicola, vengono pronunciate come sfida durante la resa dei conti finali con la banda rivale. Quella che a primo acchito sembra una vera e propria minaccia, cantilenata mentre in sottofondo si sente il rumore costante di 3 bottigliette in vetro sbattute tra loro, ben presto si svela essere una prova semplice da superare in quanto lo sfidante viene facilmente disarmato e consegnato alla giustizia sommaria dei membri delle altre gang.
Questa lunga premessa ci è servita per rappresentare quelli che nel nostro immaginario sono i proclami che puntualmente vengono lanciati ad inizio stagione dai Buffalo Bills 24 – Kansas City Chiefs 27. Anni di promesse, faraoniche free agency e draft aggressivi, tutti finalizzati alla conquista dell’ambito Lombardi Trophy, trofeo che ancora manca nella bacheca della squadra dello stato di New York. Ed ancora una volta l’arma della propaganda Bills si è scoperta caricata a salve; nelle 6 apparizioni ai playoff degli ultimi 7 anni mai è stato raggiunto il Superbowl in quanto il cammino si è interrotto prematuramente (1 volta al Conference Championship, 3 al Divisional e 2 al Wild Card Game). In questa circostanza ci hanno pensato i campioni in carica che, onorando il titolo guadagnato sul campo 12 mesi fa, hanno venduto cara la pelle portando a casa una vittoria sofferta ma tutto sommato meritata. I Bills hanno avuto la palla per portare la gara al supplementare ma il calcio del Kicker Bass non ha centrato i pali. Anche quando Allen, solitamente molto avvezzo agli errori nelle situazioni più intricate, riesce finalmente a non macchiare la sua ottima prestazione (258 yards e 3 TD), i Bills trovano il modo per sabotarsi. Nelle file dei Chiefs, impeccabili le prove di Mahomes (234 yards e 2 TD) e Kelce (75 yards e 2 TD). Si preannuncia molto succulento il prossimo scontro con la feroce difesa dei Ravens.
Nell’ultima gara in programma per i Divisional Playoff, Detroit Lions 24 – Tampa Bay Buccaneers 23, è andata in scena la sfida tra 2 QB che sembravano ormai ai margini della NFL; Goff scaricato dai Rams e inserito nella trade con i Lions per aggiudicarsi Stafford e Mayfield dato per finito a seguito della fallimentare esperienza a Cleveland. Entrambi si sono resi protagonisti di ottime prestazioni dimostrando che la loro permanenza all’interno della Lega è più che meritata. Un sontuoso Goff (293 yards e 2 TD) allontana la maledizione della postseason per il team del Michigan. L’incontro è stato molto combattuto e si è risolto solo nell’ultimo quarto. I Bucs hanno sempre risposto ad ogni segnatura dei Lions; primo quarto conclusosi sul 3-3, secondo quarto sul 10-10 e terzo quarto sul 17-17. All’inizio dell’ultima frazione una corsa da 31 yards di Gibbs, doppiata subito dopo da un lancio di Goff per il WR St. Brown, hanno rappresentato lo strappo che ha consentito a Detroit di accedere alla finale di Conference. Mayfield con il terzo TD di giornata ha provato a riaprire la contesa ma la speranza è svanita con l’intercetto subito dal LB di casa Barnes.
Conference Championships
La prossima giornata è riservata alle finali di Conference ed in base ai risultati dei Divisional Playoff le gare programmate sono le seguenti: Baltimore Ravens (1) – Kansas City Chiefs (3), San Francisco 49’s (1) – Detroit Lions (3).