Serie A

Inter, Marotta: “Polemiche? Oggi siamo la lepre che deve schivare le fucilate dei cacciatori”

Giuseppe Marotta
Giuseppe Marotta - Foto LiveMedia/Fabrizio Carabelli

“Al termine del girone d’andata è giusto fare il punto, riconoscendo i meriti dell’Inter, di essere primi meritatamente per una cultura del lavoro applicata in modo intenso, per un lavoro di società e giocatori e per i meriti della nostra tifoseria. Le statistiche aiutano a valutare oggettivamente i fatti. Siamo autorevolmente in testa alla classifica”. Lo ha detto l’amministratore delegato dell’Inter, Giuseppe Marotta, rispondendo ai cronisti presenti presso l’Assemblea di Serie A. A chi gli chiede se c’è stato un eccesso di toni nel commentare l’episodio del fallo di Bastoni in occasione del gol di Frattesi col Verona, Marotta aggiunge: “Sono nel calcio da 40 anni e ogni anno vengono esaminati episodi a favore di una o un’altra società. Oggi c’è il var e si continua a far polemica. Noi oggi siamo la lepre e la lepre deve essere capace di schivare le fucilate dei cacciatori”. 

Non voglio entrare in polemiche o in queste considerazioni capziose. Dalla mia c’è l’esperienza di sapere gestire certe situazioni. Lungi dal pensare che una società possa essere condizionata da favoritismi, lo rimandiamo al mittente. Noi favoriti? Non ho colto da parte della critica un sentimento del genere, ma rimarco ancora una volta come i meriti siano frutto del lavoro fatto da una squadra che ha alle spalle una società forte”, prosegue Marotta. “La mia non è una necessità di difendere gli arbitri, era quella di puntualizzare i meriti dell’Inter ottenuti sul campo. Mi sembra la polemica anche ieri si debba estendere anche ad altre partite e non solo alla nostra, capita. Non sto qui ad elencare eventuali errori commessi a nostro svantaggio – dice Marotta – non è il mio modo di fare né dell’Inter. Alla fine vincerà la squadra migliore da tutti i punti di vista, non si può né si deve parlare di favoritismi. Ci tengo anche a sottolineare come essere campioni d’Inverno sia come una vittoria di Pirro, solo platonica. Quello che conta è tagliare il nastro di arrivo al termine del girone di ritorno”.

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