Basket Nba

Nba 2023/2024: Memphis all’OT su New Orleans e OKC piega Minnesota. Record di sconfitte per Detroit

NBA - Ja Morant - Memphis Grizzlies
Ja Morant - Photo by All-Pro Reels (CC BY-SA 2.0)

Notte di Santo Stefano sui parquet d’oltremanica con ben 9 partite di Nba tra Eastern e Western Conference.

RISULTATI E CLASSIFICHE

A EST
Record di sconfitte consecutive in una singola stagione regolare di Nba per Detroit, che cade 118-112 davanti ai propri tifosi contro Brooklyn trovando il 27° ko in fila, record tolto a Phila 2010-11 che ne fece 28 ma spalmate su due annate diverse (26 nel 2010+2 nel 2011). Nonostante un eroico Cunningham, che con 41 punti, 9 rimbalzi e 5 assist dimostra di non meritare una franchigia del genere, i Pistons escono a testa bassa dalla Little Caesars Arena. Ora il calendario dice Boston, Toronto e poi Houston prima della sfida ai traballanti Utah Jazz. La speranza è che la vittoria arrivi a breve e soprattutto prima del successivo tris contro Golden State, Denver e Sacramento. Buon momento di forma per Chicago, che batte in casa Atlanta 118-113. Assente Vucevic per un problema all’adduttore, ci pensa un vintage Andre Drummond con una doppia doppia da 24 punti e 25 rimbalzi che, insieme ai 25 di DeRozan, regala ai Bulls il quarto successo nelle ultime cinque gare. Terzo ko consecutivo per gli Hawks, Murray e Young ne combinano solo 38, che possono festeggiare l’anticipato rientro di Jalen Johnson, 10 punti+9 rimbalzi in 29 minuti sul parquet. Seconda vittoria in fila per Orlando, che passa 127-119 a Washington. Franz Wagner sfiora la tripla doppia e ne mette 28+8+9, mentre Banchero 24+8 assist. Bene anche Anthony Black con 23 punti e 6 rimbalzi. Inutili i 30 punti di Jordan Poole.

A OVEST
Quarta vittoria in fila, e quarta gara dal ritorno di Morant, per Memphis, che batte un’altra volta allo scadere New Orleans. Ai Grizzlies serve un overtime per piegare 116-115 Williamson, 23+11 rimbalzi, e compagni. Sempre decisivo il 12 di Memphis, che segna sei punti al supplementare e chiude con 31+5+7. In ripresa anche Bane, 27 punti e 7 assist, alleggerito di compiti offensivi e responsabilità dopo il rientro di Ja. Nel match tra prima e terza della classe a spuntarla è Oklahoma, che sconfigge in casa Minnesota 129-106. I Timberwolves cedono solo negli ultimi minuti, nonostante un Anthony Edwards da 25 punti, 7 rimbalzi e 6 assist. Shai Gilgeous-Alexander si conferma candidato Mvp e sfodera il solito trentello, 34, a cui aggiunge 6 rimbalzi e 9 assist. Nella sfida tra franchigie in tanking Utah passa a San Antonio 130-118. Torna Wembanyama, 15+7 rimbalzi, dopo l’infortunio alla caviglia, ma a prendersi la scena è Markannen, che ne mette 31+12 rimbalzi. Bene anche Clarkson, che ritorna in quintetto dopo i problemi fisici e contribuisce alla causa con 24 punti, 6 rimbalzi e 8 assist. Non bastano alla squadra di Popovich, che non ha nulla da invidiare a Detroit a livello di sconfitte (1V-23S nelle ultime 24), i 26 di un buon Keldon Johnson. Portland sorprende Sacramento 130-113. Con le assenze di Sharpe e Ayton, sono ben sei i giocatori in doppia cifra per i Trail Blazers. Simons guida la ciurma con 29 punti. Seguono Reath con 25, Brogdon con 19+5+6, Henderson con la doppia doppia da 17 punti e 11 assist, Walker con 17 e Grant con 13. La super coppia Fox-Sabonis combina 77 punti, 43+8+4 e 34+12+5, ma non basta per evitare la seconda sconfitta consecutiva, terza nelle ultime quattro.

TRA EST E OVEST
Indiana, nonostante le difficoltà del mese di dicembre, piega Houston in trasferta 123-117. Torna a alti livelli Haliburton, che è in doppia doppia con 33 punti e 10 assist. Niente da fare per il mini Jokic Alperen Sengun, che non riesce a evitare ai texani il ko con la doppia doppia da 30 punti e 16 rimbalzi. Dopo le pesanti sconfitte con Boston e Oklahoma, i Clippers tornano a vincere e lo fanno faticando contro Charlotte. A Los Angeles finisce 113-104 dopo i 29 con 6 rimbalzi e 8 assist del barba e i 25 di Paul George. Westbrook c’è dalla panchina con la doppia doppia da 14 punti e 11 rimbalzi. Niente da fare per gli Hornets, sempre orfani di Lamelo Ball e Mark Williams, a cui non bastano i 21+11 rimbalzi di Miles Bridges.

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