Il centrocampista dell’Inter Davide Frattesi rilascia un’intervista a Rivista Undici, raccontando del suo trasferimento e del carattere in campo: “Sono un animale da competizione? Nel calcio sono sempre stato così: è uno switch, divento ipercompetitivo. È una cosa che mi dà una spinta in più. Anche se a volte sono poco paziente: per esempio due anni fa, quando volevo andare via dal Sassuolo. Probabilmente non era ancora il momento, sono stati bravi Carnevali e il mio procuratore a convincermi a restare. È stata la scelta giusta, e infatti la grande stagione dell’anno successivo è stata una conseguenza naturale“. Passando alla famiglia: “Penso che a fare la differenza è chi ti sta intorno. Puoi essere bravo quanto vuoi, ma senza qualcuno che ti mostra la direzione diventa difficile. I miei genitori? Sono stati bravi a starmi dietro nei momenti di crescita, quando ne ho avuto bisogno. Con l’educazione e gli insegnamenti, i miei genitori hanno tracciato una strada, poi sta a me essere bravo a percorrerla. Ancora oggi è così. Mia madre viene a Milano praticamente tutte le settimane. È un po’ la “rompipalle” di casa. Magari sono con la mia ragazza, ci divertiamo molto con i giochi da tavola, tipo il Monopoli, e capita di fare tardi. Lei dice: è tardi, devi andare a letto, domani hai l’allenamento. Può sembrare una stupidaggine, ma sono cose importanti. Mio padre invece riesce a venire un po’ meno. Io gli ho chiesto di smettere di lavorare, ma lui non vuole”.
Inter, Frattesi: “Due anni fa volevo lasciare il Sassuolo, rimanere è stata la scelta giusta”
Davide Frattesi - Foto LiveMedia/Fabrizio Carabelli