Calcio

Superlega, il verdetto della Corte UE: abuso di posizione dominante da parte di Uefa e Fifa

Var Uefa
Var Uefa - Foto LiveMedia/Alessio Marini
La giornata di giovedì 21 dicembre sarà ricordata a lungo in quanto storica per il mondo del calcio. La Corte di Giustizia dell’Unione Europea si è infatti pronunciata in merito alla conformità di UEFA e FIFA, stabilendo che le loro regole violano il diritto dell’UE. Sorride dunque la Superlega, che vince questa battaglia in tribunale ed è libera di esistere. Di seguito la sentenza.

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Le regole della FIFA e dell’UEFA che subordinano ad autorizzazione preventiva qualsiasi progetto di una nuova competizione calcistica per club, come la Superlega, e vietano ai club e ai giocatori di parteciparvi, pena sanzioni, sono illegali. Ciò è dovuto al fatto che i poteri della FIFA e della UEFA non sono soggetti ad alcun criterio che ne garantisca la trasparenza, l’obiettività, la non discriminazione e la proporzionalità. Inoltre, le norme che conferiscono alla FIFA e alla UEFA il controllo esclusivo sullo sfruttamento commerciale dei diritti derivanti da queste competizioni possono limitare la concorrenza, data l’importanza di queste competizioni per i media, i consumatori e i telespettatori“.

Non significa che una competizione come il progetto della Superlega debba necessariamente essere approvata. La Corte, essendo stata interrogata in generale sulle regole della Fifa e dell’Uefa, non si pronuncia su tale progetto specifico nella sua sentenza – prosegue la sentenza – Parallelamente, la Corte osserva che le norme della Fifa e dell’Uefa relative allo sfruttamento dei diritti dei media sono tali da danneggiare le squadre di calcio europee, tutte le società che operano nei mercati dei media e, in ultima analisi, i consumatori e gli spettatori televisivi, impedendo loro di godere di competizioni nuove e potenzialmente innovative o interessanti. Spetta, tuttavia, al Tribunale di commercio di Madrid accertare se tali regole potrebbero comunque avvantaggiare le diverse parti interessate nel calcio, ad esempio garantendo una redistribuzione solidale dei profitti generati da tali diritti“.

La Corte rileva che l’organizzazione di competizioni calcistiche interclub e lo sfruttamento dei diritti media sono, evidentemente, attività economiche. Devono quindi rispettare le regole della concorrenza e rispettare le libertà di movimento, anche se l’esercizio economico dello sport presenta alcune specificità caratteristiche, quali l’esistenza di associazioni dotate di determinati poteri di regolamentazione e controllo e il potere di farlo imporre sanzioni. La Corte rileva inoltre che, parallelamente a tali competenze, anche la Fifa e l’Uefa organizzano competizioni calcistiche” conclude la sentenza.

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