La pausa invernale è ancora nella sua prima metà, ma l’attesa per rivedere in pista le monoposto è già spasmodica. La Formula 1 tornerà soltanto a marzo, mentre a febbraio ci saranno i test che diranno tanto – ma non tutto – sul potenziale dei team, in una stagione in cui gli stravolgimenti non saranno all’ordine del giorno visto che per il terzo anno di fila il regolamento tecnico resta immutato. Ciò che invece cambia, e non di poco, è il calendario della nuova stagione del Mondiale, decisamente intrigante e ricco di novità, oltre che di gare, dal momento che saranno 24 ed è il record di sempre, e che si vedranno vetture sui circuiti di tutto il globo terracqueo dal 2 marzo all’8 dicembre.
Ma il 2 marzo non è sabato? Già: la prima gara in Bahrein, e anche la seconda in Arabia Saudita, saranno segnate dall’anomalia di scendere in pista dal giovedì al sabato appunto, con la gara anticipata di un giorno per via del rispetto nei confronti del ramadan in una F1 sempre più globalizzata. Sempre al sabato, ma questo era già successo nel 2023, anche il GP di Las Vegas, in notturna e dunque per via del fuso orario nella mattina di domenica, una conferma vista la mole straordinaria di denaro circolata. La terza gara in Australia è la rassicurante certezza prima di un’altra novità: il quarto GP stagionale è quello del Giappone e Suzuka trasloca da inizio autunno a inizio primavera.
E poi, come quinta gara stagionale, c’è un grande ritorno, quello della Cina, che finalmente sarà ricollocata nel calendario dopo gli anni di assenza per via del Covid. Miami nella sua collocazione ormai classica e poi ecco la prima gara in Italia, quella di Imola, prevista per il 19 maggio, nella speranza che il meteo sia clemente e non si debba fronteggiare un’altra emergenza e un’altra cancellazione. Dopo il classicissimo Montecarlo, una settimana di pausa e si vola in Canada, poi un’altra settimana di pausa e si torna in Europa (un bel mistero, specie in ottica sostenibilità) per correre la gara in Spagna a Barcellona che dà vita a un tris di appuntamenti in back-to-back: c’è l’Austria con la terza sprint race stagionale e poi Silverstone. Ungheria e Belgio, in back-to-back, mandano in archivio la prima metà di stagione e dopo un mese di pausa c’è l’Olanda, seguita dall’appuntamento principe, quello di Monza per il GP d’Italia che quest’anno cade l’1 settembre.
A seguire, spostato di diversi mesi rispetto alla consuetudine, arriva Baku con il GP dell’Azerbaigian, in back-to-back c’è il lento di Singapore, quindi sorprendente nuova pausa di un mese pieno per tornare a gareggiare soltanto il 20 ottobre per il rush finale: quattro gare in territorio americano, con Austin, Messico e Brasile in un terzetto consecutivo e poi Las Vegas con due settimane di pausa in mezzo, quindi le ultime due gare stagionali nel giro di otto giorni: c’è il Qatar prima della solita e ormai forse anche un po’ noiosa (se togliamo il 2021) chiusura di Abu Dhabi. Anomalie e sorprese, ma c’è una speranza: quella che sia un campionato avvincente.