“Il nostro sport è da sempre caratterizzato da cicli, legati da una combinazione di una macchina fortissima e un pilota straordinario. Con Max Verstappen abbiamo visto da un lato un pilota maturo nella gestione di gara e qualifiche, mi ricorda Michael Schumacher nel non lasciare niente a nessuno”. Il presidente e amministratore delegato della F1 Stefano Domenicali ai microfoni de “La Politica nel Pallone” analizza così quanto accaduto nel Mondiale 2023 che si è concluso ad Abu Dhabi. “Ci sono delle similitudini sotto questo punto di vista – ha proseguito -, come abbiamo detto i cicli vincenti sono legati a un contesto dove tutti vanno di pari passo”.
Non solo attualità sportiva, ma anche regolamentare: “In calendario rimaniamo con sei gare sprint, abbiamo una riunione in cui stiamo pensando ad alcuni cambiamenti operativi. I dati dimostrano che c’è questo interesse, oramai il concetto di giornate dedicate esclusivamente alle prove libere non danno lo spunto giusto. Tutti gli sport stanno cambiando, tutti hanno bisogno di stare attenti a ciò che succede nel mondo”. “Più la Formula 1 cresce, più la differenziazione tra Fia e F1 viene meno – prosegue Domenicali -. Abbiamo bisogno di una piattaforma sportiva che ha bisogno di una diversificazione di competenza, ognuno deve farsi un esame di coscienza, lo deve fare la Federazione nella maniera giusta. I commissari di gara? Il loro contributo è vitale, ma certi atteggiamenti non devono esserci, ci giochiamo la credibilità”.
Domenicali ha parlato anche di Michael Schumacher a ormai 10 anni dal terribile incidente sugli sci: “Sembra ieri, sono episodi che ti cambiano la vita. Per rispetto suo e della famiglia bisogna stargli vicino, rimane questa situazione difficile. Quello che c’è tra me e la famiglia rimane privato, ma vivere dieci anni così è una cosa che non augureresti mai nemmeno al peggior nemico”